Alexander Boettcher, l’intervista: «Sono un deviato sessuale, ma non ho commesso reati»

16/05/2016 di Redazione

«Sono consapevole di essere stato una persona superficiale, se vuole anche deviato nella vita sessuale, e ritengo di aver sbagliato alcune amicizie e compagne. Tuttavia sono certo che tali questioni contino sul piano morale, ma non su quello penale». Parla così Alexander Boettcher, l’uomo (ora detenuto nel carcere di San Vittore) accusato di aver sfigurato con l’acido solforico due ex amanti della sua complice Martina Levato (per circa 20 mesi sua amante). In un’intervista rilasciata a Giacomo Amadori (collaborazione di Salvatore Garzillo) per il quotidiano Libero Boettcher chiede scusa alle vittime sgregiate e afferma di essere stato accusato da Martina dopo che averle detto di volerla lasciare:

Che difetti o reati accetta di attribuirsi?

 

«Non mi riconosco in nessun reato. Quanto ai difetti sono consapevole di essere stato una persona superficiale, se vuole anche deviato nella vita sessuale e ritengo di aver sbagliato alcune amicizie ecompagne. Tuttavia sono certo che tali questioni contino sul piano morale, ma non su quello penale».

 

Che tipo di rapporto aveva con la sua ex Martina Levato, condannata insieme con lei?

 

«L’ho amata più di me stesso.Tra noi non c’era sadomasochismo, né violenza gratuita, bensì condivisione, piacere e unione sentimentale. Le nostre pratiche sessuali, seppur inquadrabili come deviate, non sono mai sfociate in azioni criminali».

 

A dicembre vi siete scambiati delle lettere d’amore. Martina le scrisse: “Me la sono strofinata addosso. Così potrai sentire il mio odore (…) Poggia qui le tue labbra e sentirai il mio calore”. Ora sembra averla scaricata…

 

«Nonle rispondo perché stiamo parlando della madre di mio figlio. Dico solo che ritengo abbia mutato versione per via del procedimento minorile, a discapito della coppia in cui io ho sempre creduto. Più volte mi ha suggerito di cambiare avvocati, di seguire determinate strategie per ottenere l’affidamento del bambino. Io, però, non ho seguito i suoi consigli».

 

Ha quasi ordinato a Martina di venire in aula a scagionarla in nome di vostro figlio, pensava di poterla manipolare?

 

«Non ho mai avuto alcun tipo di controllo su di lei. Ho sempre e solo chiesto a Martina di dire la verità, cosa che ha sempre fatto sino alla scelta della nuova strategia difensiva. Si chieda come mai improvvisamente Martina ha cambiato radicalmente la propria versione dei fatti. È diventata un’altra persona. Adesso pur di raggiungerei suoi scopi non si preoccupa di addossare a me le sue colpe, sapendomi innocente. Persino il pm, il dottor Marcello Musso, ha apertamente ammesso che io almeno sino all’aggressione contro Margarito ero stato vittima delle bugie di Martina».

 

Dunque si sente tradito?

 

«Assolutamente sì. Mi aspettavo le sue scuse, poiché se mi trovo in questa situazione è solo per causa sua e questo gliel’ho sempre rinfacciato dal mio arresto in poi. Tant’è che Martina si è più volte scusata con mia madre per avermi coinvolto in questo che definisco “incubo”, che tuttavia ha riguardato soprattutto queipoveri ragazzi sfigurati, incolpevoli, come me, di aver incontrato sul proprio cammino Martina».

 

Lei ha descritto così l’ultimo periodo della sua relazione con la Levato: “Verso metà dicembre, volevo lasciarla. Poi ha fatto il test di gravidanza, ha scoperto di essere incinta. Le ho detto che l’avremmo cresciuto io e la mia ex moglie, Gorana. A quel punto lei ha voluto attirarmi in trappola”. È questo secondo lei il movente delle accuse di Martina?

 

«Sicuramente si è arrabbiata per questa mia affermazione, e forse è stato proprio il mio proponimento a far scattare il suo disegno criminale. Avevo pronunciato quella frase alla luce dei suoi continui tradimenti nei miei confronti».

Boettcher è stato condannato in Appello ad aprile a 14 anni per l’aggressione a Pietro Barbini. A marzo invece è stato condannato a 23 anni in primo grado per associazione a delinquere per associazione a delinquere per aver sfregiato con l’acido Stefano Savi.

(Foto: ANSA / MATTEO BAZZI)

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