Aiutiamoli nei loro musei!11! Quella polemica sterile sulle nomine del Mibact

Il ministro dei Beni Culturali ha annunciato le nomine dei venti nuovi direttori dei musei pubblici più importanti del Paese. Sette sono stranieri, incluso il nuovo direttore degli Uffizi, il tedesco Eike Schmidt, ex capo del dipartimento di scultura europea e opere d’arte di Sotheby a Londra, nonché esperto nella scultura del Rinascimento.

Ovviamente, davanti alle nomine straniere (spuntate perché si è trattato di una procedura di selezione internazionale), davanti alla rottamazione di uno dei settori più “burocratizzati” del governo, è scoppiato un putiferio. C’è chi non è d’accordo, chi difende le scelte del ministero di Franceschini, chi avanza obiezioni abbastanza risibili davanti alle decisioni del Mibact. Ed è stipendiato da noi.

Abbiamo raccolto alcuni dei commenti più belli sulle venti nomine del ministero dei Beni Culturali…Giusto per far capire quanto, davanti all’opinione pubblica, si analizzi in modo corretto la notizia.

1 – SI INIZIA CON GLI STRANIERI POI…

Un grande classico di questi commenti è la fobia dell’invasione. “Si comincia con la nomina dei direttori e si finisce con la svendita del patrimonio artistico”, commenta Michele. Come se la direzione sotto uno che di cognome non fa certo Rossi comporti la cessione di un polo museale in gestione estera. Ai più sfugge che si tratta di strutture pubbliche italiane, regolate da precisi protocolli. Un direttore non può fare il bello e cattivo tempo: specialmente in uno spazio italiano.

nomine mibact
Da un noto quotidiano nazionale

“Ecco questa è una cosa che non capisco, che motivo c’era di farlo?”. Mi sembra più giusto lasciare le stesse persone alla guida della stessa struttura per decenni o non nominare nessuno in una sede con una scadenza dirigenziale imminente.

2 – IL COMPLOTTO GIUDAICO E TEDESCO E… 

Le nazionalità, le grandi banche, i massoni. Mica si pensa al curriculum del nome prescelto. No, troppa fatica.

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L’economista
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La “spintarella” della Merkel

3 – I PESSIMISTI… 

Mentre c’è chi ironizza parlando della puntualità e del rigore straniero davanti al «menefreghismo italiano», c’è chi già pensa alle cavallette e gli oceani tinti di rosso.

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Team pessimisti

Si poteva fare diversamente? Forse. C’è chi ha parlato, come Vittorio Sgarbi, di umiliazione verso «i funzionari delle sovrintendenze», chi invece, come il critico Philippe D’Averio, ha fatto luce su un problema più importante: non abbiamo una classe dirigente formata e pronta per dirigere i nostri musei. Eppure in tutta questa bufera non si parla dei giovani talenti (preparati) che ora sono al timone di alcuni dei posti più prestigiosi d’Italia. Una rottamazione: che piaccia o no. Cristiana Collu, 46 anni, attuale direttrice dell’Istituto etnografico della Sardegna, per anni all’eccellente Man di Nuoro, è stata scelta per la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma.

Ci si ferma su 7 nomi e non si pensa agli altri 13. E stiamo cauti a parlare di invasione. In tal caso allora la Gioconda è nelle nostre mani.

 

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