Agnelli, inibizione di un anno: ecco cosa potrà e cosa non potrà fare il presidente della Juventus

La notizia del giorno è senz’altro la squalifica di Andrea Agnelli per un anno, in seguito alle indagini riferite alle accuse della procura federale sul bagarinaggio nel corso delle partite della Juventus. Tuttavia, le richieste del pm Giuseppe Pecoraro erano più salate e prevedevano 30 mesi di squalifica e due turni da giocare a porte chiuse per i bianconeri. La società, invece, sconterà soltanto una multa. Ma, nel concreto, cosa comporterà la squalifica per il numero uno della dirigenza juventina?

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AGNELLI INIBIZIONE, COSA NON PUÒ FARE

Innanzitutto, la squalifica di un anno ha effetto immediato. Da domani, quindi, Agnelli non potrà presentarsi in Lega, scendere negli spogliatoi e rappresentare il club in ambito federale. Insomma, non sarà operativo sul campo, avrà un raggio d’azione piuttosto limitato e subirà inevitabilmente un danno di immagine. Tuttavia, l’accusa più imbarazzante – quella cioè di essere colluso con la ‘ndrangheta – è caduta per insufficienza di prove. Un sospiro di sollievo per il presidente della Juventus, un tasto dolente per il pm Pecoraro che ha annunciato battaglia, lasciando trasparire l’idea di presentare ricorso.

AGNELLI INIBIZIONE, COSA PUÒ FARE IN ITALIA

Ma Agnelli, in virtù della squalifica di un anno, resterà ancora presidente della Juventus? Sì, a tutti gli effetti. In sede societaria, infatti, è stato più volte sottolineato che, anche in caso di condanna, il rampollo della famiglia sarebbe rimasto al suo posto. John Elkann ha dichiarato che non avrebbe mai chiesto le dimissioni del cugino, anche in caso di condanna, nonostante la stampa chiacchieri su presunte ruggini tra i due.

AGNELLI INIBIZIONE, COSA PUÒ FARE IN EUROPA

Inoltre, Agnelli conserverà tutti i ruoli all’interno degli organismi calcistici internazionali. A partire dalla carica di presidente dell’ECA (il sindacato di 220 squadre europee autonomo dall’UEFA), ottenuta proprio qualche giorno fa. «L’eventuale inibizione non compromette né la posizione né l’operatività del presidente ECA – ha detto l’esperto di diritto sportivo Mattia Grassani -, che è una Lega di squadre europee con un regolamento privato e indipendente dall’UEFA. La Federazione italiana potrebbe estendere l’inibizione anche in sede europea, ma ciò può avvenire soltanto dopo il terzo grado di giudizio». Cioè, quando il periodo di inibizione di un anno potrebbe già essere concluso.

Inoltre, potrebbe esserci spazio anche per mantenere il suo ruolo nell’esecutivo dell’Uefa: soltanto condanne superiori a un anno comportano la decadenza automatica da qualsiasi carica rivestita in ambito europeo.

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