After School, cosa è l’app che spaventa i genitori americani

Si chiama After School ed è l’ultimo incubo di genitori ed educatori americani. Si tratta di un social network particolarmente impermeabile agli adulti, sul quale imperversano comportamenti poco educativi.

La petizione che un anno fa fece rimuovere l'app dall'Apple Store
La petizione che un anno fa fece rimuovere l’app dall’Apple Store

 

AFTER SCHOOL, ED È SUBITO PANICO –

Un’app mirata agli adolescenti, che permette di condividere in maniera anonima pensieri e messaggi. La usano milioni di ragazzini americani e tanto basta per mandare nel panico educatori e genitori, sicuri che al riparo da occhi indiscreti i giovani ne approfitteranno per dare il peggio di sé.

AFTER SCHOOL. L’APP VIETATA AGLI ADULTI –

Si chiama After School e già da tempo è finita nel mirino di quanti non hanno eccessiva fiducia nelle capacità dei giovani di comportarsi bene quando non sono sorvegliati strettamente dagli adulti. Tanto che il produttore è già stato costretto a ritirarla e a presentarla imbottita, dice l’azienda, di strumenti i procedure studiate per stroncare il bullismo e i possibili impieghi abusivi del programma.

LA MINACCIA DI AFTER SCHOOL –

Non è bastato, anche perché nulla spaventa come quello che non si conosce e non si può vedere, così la fama di After School, del tutto presunta, basta e avanza per scatenare il terrore in più di un genitore americano e la reazione di più di un’associazione dedicata alla tutela dei minori. I casi riportati però sono quelli di giovani che hanno pubblicato il loro numero di telefono e poi sono state bersagliate di messaggi sgradevoli e sgraditi, evento che può verificarsi in qualsiasi altro ambiente in casi del genere, non proprio casi che dimostrino che i giovani hanno approfittato dell’anonimato, pur sempre relativo, concesso loro dall’app.

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L’OSSESSIONE DEL CONTROLLO VINCE SU TUTTO –

Quello che disturba è che l’app richieda agli adolescenti di verificare la loro minore età e la frequenza di una high school, e che le pagine virtuali nelle quali gli utenti si possono incontrare siano riservate agli allievi delle singole scuole, escludendo così la possibilità per i genitori di seguire l’attività dei figli, se mai volessero farlo. Ora l’app è dotata di un sistema per avvertire le autorità in caso di minacce e di un altro sistema per segnalare i messaggi in odor di suicidio, oltre ad avere decine di moderatori dedicati a ripulire i messaggi e a cercare di spiegare agli utenti i limiti entro i quali si devono mantenere. Ma non basta, non c’è limite ai timori che possono coltivare i genitori apprensivi che perdono d’occhio i figli.

 

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