I partiti nello scandalo Affittopoli Roma: il Pd deve 170 mila euro al Campidoglio

04/02/2016 di Redazione

Nello scandalo affittopoli a Roma ci sono anche i partiti: il Campidoglio avrebbe fatto canoni di favore sia a destra che a sinistra. Riporta Il Corriere in un pezzo a firma di Ernesto Menicucci:

Da una parte c’è la storica sezione del fu Msi di Colle Oppio, una delle «culle» della destra romana, a ridosso del Colosseo. La sede esiste dal 1947 e anche i canoni di locazione sono rimasti a 70 anni fa: 154,92 euro. Ma non al mese, bensì all’anno. Oggi, quella sezione, è frequentata dai giovani vicini a Fratelli d’Italia e lì hanno mosso i primi passi alcuni esponenti del partito di Giorgia Meloni, come il deputato (e capogruppo) Fabio Rampelli.
Sull’altro versante dello schieramento, però, le cose non cambiano di molto. La più «rossa», e famosa, sezione del Pci, poi Pds, poi Ds e infine Pd, è quella di via dei Giubbonari, alle spalle di Campo de’ Fiori, una piccola Stalingrado nel centro di Roma, dove si è iscritto — tra i mille che sono passati, da Achille Occhetto a Sandro Curzi — anche l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano e dove una volta comparve a sorpresa persino Silvio Berlusconi. La sede del Pd è, anche questa, in un immobile di proprietà del Comune e qui — almeno qui — il problema non è il canone d’affitto stracciato: per stare lì, infatti, i dem dovrebbero pagare (dati ufficiali alla mano) 14.910,48 euro l’anno. Tutto bene, se non ci fosse un conto arretrato da far spavento: il Pd, infatti, è da tempo «moroso» e deve al Campidoglio la bellezza di 170 mila euro. Nel 1946 l’affitto era simbolico, di sole 320 lire mensili, poi rivalutate a 12 mila lire nel 1986. Con l’avvento della giunta di centrodestra guidata da Gianni Alemanno, il canone «schizzò» a 1.200 euro mensili, il prezzo attuale. Solo che, a quel punto, furono gli stessi «compagni» della sezione a riabbassarsi (in piena autonomia) l’affitto a 102 euro al mese.

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Così, in una città in cui è regolare solo il 20 per cento degli inquilini, spunta anche la onlus «Imagine» a via dei Volsci, San Lorenzo, due passi dall’Università «La Sapienza». Riporta il Corriere:

È la onlus di Ignazio Marino, che occupa ancora uno stabile comunale dove pagava 239,76 euro al mese. Un’organizzazione che ha già creato diversi grattacapi all’ex sindaco (è indagato per truffa ai danni dello Stato per una vicenda legata ai collaboratori di Imagine) e che non avrebbe più i titoli per stare in quello stabile. La concessione è scaduta, ma nessuno li ha mai cacciati.

(in copertina foto ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

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