Aereo russo caduto in Egitto, la Francia: «Un’esplosione a bordo”

Aereo russo caduto in Egitto. S’infittisce ancora di più il mistero del volo Metrojet 7K9268. E finalmente, dopo giorni di speculazioni, arrivano le prime notizie ufficiali da parte dei tecnici incaricati d’indagare su cosa è accaduto all’Airbus 321 caduto sabato 31 ottobre in Sinai. Un investigatore francese, intervistato da France 2 e ripreso da Francetvinfo ha parlato di un’esplosione a bordo prima dello stop alle registrazioni aggiungendo che i motori funzionavano. Non ha parlato di bombe a bordo. E dopo una settimana senza tracce di esplosivi rinvenute su corpi e carlinga è sempre più probabile il cedimento strutturale.

Aereo russo caduto in Egitto

AEREO RUSSO CADUTO IN EGITTO: LA FRANCIA HA ACCESSO ALLA SCATOLA NERA, USA E REGNO UNITO NO

Ricordiamo che la Francia è direttamente coinvolta nelle indagini insieme a Germania, Irlanda, Egitto e Russia. I tecnici della BEA, l’ente nazionale sulla sicurezza al volo hanno quindi informazioni reali e verificabili, oltre che di prima mano, a differenza del Regno Unito che si basa su un’operazione d’intelligence. E il tecnico francese ha riferito, testuali parole, che “si sente distintamente il rumore di un’esplosione in volo. Fino a quel momento tutto funzionava a dovere”. Secondo l’investigatore tale esplosione non sarebbe consecutiva a un problema a un motore.

 

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AEREO RUSSO CADUTO IN EGITTO: I MOTORI FUNZIONAVANO

La notizia, importante, da un lato conferma ciò che già si sapeva, che l’aereo russo caduto in Egitto è stato vittima di un’esplosione. Dall’altro però impegna gli investigatori ad affinare le proprie ricerche per capire cosa ha scatenato la deflagrazione. Le ipotesi in campo restano due. Quella della bomba, spinta dai media di tutto il mondo, negata dall’Egitto e ancora non raccolta dalla Russia, o di un’avaria a bordo. La cautela dell’investigatore francese dimostra che si sta ancora lavorando per capire la causa. Quantomeno ora c’è una certezza: i motori funzionavano.

AEREO RUSSO CADUTO IN EGITTO: OPZIONE PIÙ PROBABILE IL CEDIMENTO STRUTTURALE

Il Sun, probabilmente involontariamente, rafforza la tesi dell’incidente catastrofico e inaspettato. Dalle fotografie fatte al rivestimento del cono contenente l’APU, l’unità di potenza ausiliaria, si vede un foro i cui bordi vanno all’esterno del vano e non all’interno, segno che qualcosa è “scappato”. Inoltre sempre le stesse foto mostrano delle schegge nella zona inferiore del portellone di sinistra, strappato dall’aereo ma non particolarmente danneggiato da una probabile bomba. Ieri avevamo descritto la possibilità di un incidente causato da un problema tecnico avvenuto solo due volte in passato.

AEREO RUSSO CADUTO IN EGITTO: DOPO UNA SETTIMANA TRACCE DI ESPLOSIVO ASSENTI SU CORPI E RESTI DELLA CARLINGA

L’investigatore francese ha confermato solo che a bordo c’è stata un’esplosione e che l’avaria non riguarda i motori. Se davvero è stata una bomba sarà opportuno trovare tracce di esplosivo, tracce non presenti finora sui corpi recuperati. E dopo quasi una settimana dall’incidente è necessario pensare a un’avaria senza tuttavia mettere fretta agli investigatori. Un’indagine può durare anche anni ed è importante arrivare a scoprire cosa ha ucciso 224 persone eventualmente per mettere al sicuro l’aviazione mondiale e non rendere vano il loro sacrificio.

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