Adozioni internazionali | Numeri, come fare e quanto tempo ci vuole

06/04/2016 di Redazione

Adozioni internazionali, quello che c’è da sapere

Sulle adozioni internazionali era stata accusata di lavorare con “metodi polizieschi“, accusata da enti e famiglie, oltre che di immobilismo. Ora, intervistata dal quotidiano La RepubblicaSilvia Della Monica, presidente della Commissione che segue le pratiche, è uscita dall’ombra per difendersi. È la vigilia di quella che dovrebbe essere la fine di un calvario per le famiglie che attendono dal 2013 di poter abbracciare i loro figli. Con un ritardo di tre anni, quando le autorità del Congo bloccarono le adozioni per verificare le procedure, si è sbloccata la pratica che porterà ora 130 bambini a essere presto accompagnati in Italia. Mancano ormai poche formalità.

ADOZIONI INTERNAZIONALI, TUTTI I NUMERI. DELLA MONICA: «ORA TORNANO A CRESCERE»

Il numero delle adozioni internazionali era ormai da anni crollato, passando – come sottolinea Maria Novella De Luca sul quotidiano diretto da Mario Calabresi – da 6210 nel 2010 a 3800 nel 2014 (quelli 2014-2015 non sono ancora stati pubblicati, ndr). Ora però, spiega Silvia Della Monica, le adozioni internazionali «tornano a crescere. E noi restiamo un Paese leader nell’accoglienza dei bambini». I motivi per cui arrivano sempre meno bambini dall’estero sono vari: perché ci sono Paesi dove le condizioni migliorano e si privilegiano le adozioni nazionali, spiega “Repubblica”. Oppure altri in stato di guerra o in situazioni che bloccano i procedimenti adottivi. Altri Paesi ancora chiudono le frontiere per dimostrare di non aver abbandonato i bambini.

ADOZIONI INTERNAZIONALI, QUANTO TEMPO CI VUOLE PER ADOTTARE

Ma quanto tempo ci vuole per un’adozione? Circa tre anni è l’attesa media dopo aver ottenuto l’idoneità dal tribunale per i minori, spiega ancora De Luca. Poi è necessario dare mandato a un ente autorizzato che serve a mettere in contatto la famiglia con il bambino.

ADOZIONI INTERNAZIONALI, QUALI SONO I PAESI DA DOVE ARRIVANO I BAMBINI ADOTTATI

Ma quali sono i Paesi da dove arrivano i bambini? «Abbiamo nuovi eccellenti rapporti con la Bielorussia, il Cile, la Cina, la Federazione Russa», spiega Silvia Della Monica. Ma anche con la Cambogia ci sono alcuni accordi già sottoscritti. Invece in Burundi «le trattative sono avanti, ma la guerra civile sta rendendo tutto più difficile».  Se dalla Cina e dai Paesi africani arrivano bambini abbastanza piccoli, dalla Federazione russa l’età si alza (8-9 anni). Molti dei bambini adottati sono “special needs“, ovvero hanno bisogni speciali perché possono avere grandi o piccoli problemi fisici. In media, però, si tratta di situazioni che si possono risolvere.

ADOZIONI INTERNAZIONALI, I CONFLITTI D’INTERESSE DENUNCIATI DALLA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE

Silvia Della Monica era stata accusata di non aver mai riunito la Commissione, ma lei si è difesa spiegando come al suo arrivo avesse trovato all’interno dell’organo «enti che non dovrebbero partecipare ai lavori». Tradotto, «esiste un conflitto d’interessi», ha denunciato. Per questo riunirà la commissione «soltanto quando» avrà «sanato questa anomalia». Senza dimenticare alti enti che «hanno avuto gestioni discutibili sia sul fronte economico che rispetto al rigore delle procedure adottive».

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