Quell’accordo tra Pd e Di Maio sulla legge elettorale

01/02/2017 di Redazione

C’è un accordo di massima tra Pd e Movimento 5 Stelle per approvare in tempi rapidi una legge elettorale omogenea per Camera e Senato e arrivare al voto a giugno. L’intenzione di Matteo Renzi e del suo partito è quella di estendere a Palazzo Madama l’Italicum modificato dalla sentenza della Corte Costituzionale della scorsa settimana (sistema che non prevede più il ballottaggio ma che ha conservato la soglia per accedere al premio di maggioranza al 40% dei voti). Una soluzione che piace anche alle principali forze di opposizione in Parlamento e che sembra al momento la più adatta per superare le divergenze in tempi brevi.

 

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ACCORDO PD-M5S SU ITALICUM AL SENATO

Il piano dell’ex premier consentirebbe di fornire adeguata risposta ai rilievi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella (che ha sempre chiesto norme elettorali omogenee per le due Camere) e dovrebbe ottenere anche il via libera della Lega Nord. Ma è soprattutto l’intesa con i pentastellati a spianare la strada verso le elezioni anticipate in primavera. Lo racconta oggi Repubblica in un articolo di retroscena a firma di Tommaso Ciriaco:

Il via libera al blitz in commissione l’ha preparato Renzi in persona, cavalcando la disponibilità dei cinquestelle a estendere l’Italicum della Consulta a Palazzo Madama. Una mediazione affidata a Matteo Orfini, Lorenzo Guerini ed Ettore Rosato, che hanno trattato con gli ambasciatori d’opposizione. L’ultima svolta è però arrivata ieri pomeriggio. Luigi Di Maio si è appartato prima con Roberto Giachetti. Poi proprio con Rosato, in un corridoio di Montecitorio, poco prima della riunione dei capigruppo che ha calendarizzato in aula per il 27 febbraio la riforma. Due colloqui che permettono al Pd di ottenere una garanzia fondamentale: i grillini voteranno convintamente l’Italicum per Palazzo Madama. Con tanto di premio alla lista – che scatterà solo con il 40% nazionale – e un meccanismo di distribuzione dei seggi a livello regionale. E ancora, capilista bloccati – perfetto per segreterie e movimenti ad ogni latitudine – soglia di sbarramento al 3%, doppia preferenza di genere. “Non faremo scherzi”, la promessa.

(Foto: la Camera dei Deputati)

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