Il bipolarismo del Movimento 5 Stelle sull’abusivismo dopo il terremoto di Ischia

Un terremoto è sempre un’occasione drammatica in cui, soprattutto in Italia, la politica viene spesso tirata in ballo quando si contano i danni. Quello di Ischia del 21 agosto scorso ha offerto lo spunto per una riflessione sull’abusivismo edilizio, causa principale dei crolli e della devastazione per un sisma di «soli» 4.0 gradi della scala Richter. E all’improvviso, tutti sono diventati censori di una pratica diffusa. Compresi gli esponenti di spicco del Movimento 5 Stelle.

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ABUSIVISMO NECESSITÀ M5S DOPO IL TERREMOTO DI ISCHIA

Luigi Di Maio, ad esempio, non ha esitato ad attaccare con un post su Facebook Forza Italia e Partito Democratico, ritenuti «la causa di tutti gli abusi e di tutte le sanatorie in Italia», aggiungendo anche che «dovrebbero stare zitti, piangere i morti ed evitare lo sciacallaggio».

Per non parlare del Blog del Movimento 5 Stelle, che ha dato ampio spazio a un’intervista al geologo Mario Tozzi in cui lo scienziato, con la consueta competenza e chiarezza, ha esposto i rischi della costruzione di edifici abusivi o non in linea con le prescrizioni anti-sismiche. Nell’articolo, le domande poste al geologo parlavano chiaramente di «errori» commessi a Ischia e di misure da prendere per la «prevenzione» di queste calamità naturali.

Fin qui, tutto bene. Ma questi appelli hanno il sapore di un tentativo estremo di sviare dal sentiero battuto nei giorni scorsi dal Movimento, sia a livello locale, sia a livello nazionale. La linea politica di alcuni esponenti pentastellati, infatti, sembrava andare nella direzione di una difesa del cosiddetto «abusivismo di necessità», quello di minore entità, insomma, quello della gente comune. Quello che, a Ischia, ha causato il crollo di diversi edifici.

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ABUSIVISMO NECESSITÀ M5S PRIMA DEL TERREMOTO DI ISCHIA

Il cane si morde la coda, dunque. Lo rende evidente l’intenzione, nel comune di Bagheria (in provincia di Palermo, amministrazione a 5 Stelle), di inserire nel piano regolatore il blocco di tutte le demolizioni degli immobili abusivi, anche nei luoghi di inedificabilità assoluta. Nei giorni scorsi, i Verdi hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Termini Imerese, al Prefetto di Palermo e al Presidente della Regione Sicilia contro questo provvedimento. E Angelo Bonelli, leader del partito ambientalista, lancia l’accusa: «Questa è una sanatoria targata Movimento 5 Stelle che viene presa a modello anche dal candidato alla presidenza della Regione Cancelleri e da Di Maio perché difendono gli abusi di necessità».

Già, perché Giancarlo Cancelleri ha dichiarato più volte che «non abbatterà le case della povera gente», nonostante eventuali irregolarità. La sua accondiscendenza verso un certo tipo di elettorato (quello favorevole all’abusivismo di necessità, appunto), tra l’altro, è stata causa anche di dissidi interni al Movimento. Ma la direzione sembra essere decisa. Come sembrava chiara ai tempi del ddl Falanga, approvato al Senato con i voti di una maggioranza trasversale (che comprendeva anche esponenti del Movimento 5 Stelle) e che sollevò la protesta dei Verdi che costruirono una finta casetta abusiva davanti al Pantheon a Roma.

ABUSIVISMO NECESSITÀ M5S: QUAL È LA VERA POSIZIONE?

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Eppure, il terremoto di Ischia ha fatto da apripista per la solita valanga di reprimende contro il malcostume della politica italiana che ha permesso tutto questo. Bipolarismo? Spot elettorale? Dichiarazioni di facciata? Forse. Ma noi stiamo ancora cercando di capire da che parte stia il Movimento 5 Stelle sull’abusivismo edilizio. Al netto dei terremoti.

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