A Servizio Pubblico si parla di spending review

20/03/2014 di Redazione

SERVIZIO PUBBLICO, COME CAMBIARE LA SANITÀ – Giuseppe Remuzzi parla della sanità spiegando che bisogna far capire ai pazienti che la sanità non può dipendere dal mercato. Detto questo bisogna agire per evitare che vi siano sprechi agendo com’è stato fatto nel caso del vaccino del papillomavirus, che in certe regioni costa 36 euro ed in altre 4. E per questo bisogna agire in maniera unita ed unica per abbassare i costi della sanità. Tra due farmaci bisogna prendere quello che costa meno.


SERVIZIO PUBBLICO, IL CASO GENTILE – Sandro Ruotolo è andato a Cosenza ricordando le pressioni del figlio di Antonio Gentile, Andrea, che ha fatto pressioni allo stampatore de L’Ora della Calabria facendo pressioni per non far uscire un pezzo legato alle nomine dell’Asl cosentina. Piero Citrigno, ex editore de L’Ora della Calabria parla di Pino Tursi Prato socialista come Gentile ed il fratello, ha proseguito Ruotolo e condannato a sei anni per voto di scambio. Questi cede un terreno, Citrigno costruisce una casa ed al piano di sotto lascia uno spazio per i Gentile entrando a sua volta nell’Asl cosentina. La prima vicenda giudiziaria che coinvolge Citrigno che lo porta ad una condanna di 4 anni e 8 mesi per usura che sta scontando in regime di domiciliari. In più Piero Citrigno dice di aver timore dell’azione dei Gentile e dal modo che hanno di mettere in difficoltà le attività dei figli. La delinquenza ci mette la faccia mentre loro usano altri metodi. E qui si torna alle indagini su Citrigno tirato in ballo dal geometra e dal socio di Gentile. Si parla poi del blocco delle rotative intervistando Alfredo Citrigno, attuale editore del giornale parla delle pressioni che hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati del figlio di Gentile e dello stampatore Umberto De Rose attualmente presidente della finanziaria regionale, la Fincalabria. E nega di aver assunto la figlia di Antonio Gentile. O meglio, non lo nega ma chiede se è vietato assumere la moglie di un politico.

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SERVIZIO PUBBLICO, CHI È MARCO CARRAI? – Maurizio Belpietro, direttore di Libero, spiega che senza Marco Carrai non si sarebbe conosciuto il primo Matteo Renzi e che gli ha permesso di entrare anche nel mondo dell’imprenditoria. E si arriva alla casa prestata a Renzi nel corso del suo mandato a sindaco di Firenze chiedendosi se è plausibile pensare che avesse un pied-a-terre che gli impedisse di andare tutti i giorni a Pontassieve. La vicenda inizia a prendere forma perché Renzi quando arriva a Firenze prende casa in via Malenchini, una mansarda da 1000 euro al mese d’affitto per due vani. Diciassette mesi dopo rinuncia e va in Via degli Alfani, dove trasferisce la sua residenza, lasciando Pontassieve, il 14 marzo 2011. Qualcuno, un cittadino, si chiede perché Renzi sta lì e se non voleva pagare le tasse. Si scopre che quell’appartamento è stato affittato pochi giorni dopo il trasferimento della residenza da Marco Carrai che paga l’affitto nonostante viva fuori Firenze. Il contratto d’affitto del 28 marzo 2011 senza che abbia un contratto d’affitto quindi giorni prima dell’ingresso in Via degli Alfani, con un affitto di 1.500 euro al mese. Vengono fatte delle domande agli interessati anche perché Carrai è Amministratore Delegato di Firenze Parcheggi ed in Aeroporto di Firenze. Nell’ottobre 2011 succede che il comune di Firenze decide di fare guide museali su tablet ed affida l’incarico all’associazione del museo dei ragazzi che assegna l’incarico a Ct Crossmedia, una partecipata della società DC, una holding di cui Carrai è azionista al 50 per cento. Il 22 gennaio 2014 il Comune decide di fare una mostra importante in cui si accosta la storia di Michelangelo e Pollock ed affida il progetto ad una società ia due curatori. Una, Francesca Campana Comparini, è la futura sposa di Marco Carrai. E Maurizio Belpietro vuole chiarezza. E dopo 10 giorni Renzi ha fatto una nota in cui scrive che veniva ospitato occasionalmente, e Belpietro si chiede se in questo caso si deve trasferite la residenza. Lo staff di Renzi ha spiegato poi che si può mettere la residenza in una casa di un conoscente. servizio-pubblico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SERVIZIO PUBBLICO, A CHI SI TAGLIA? – Giulia Innocenzi spiega che l’84 per cento degli italiani si dichiarano favorevoli al contributo delle pensioni più ricche a partire da coloro che hanno una pensione mensile di 2.500 euro mensili chiedendosi, aggiunge Santoro, se si vuole uccidere il ceto medio. Filippo Taddei dice che in Italia solo il 5 per cento degli italiani prende più di 3.000 euro lordi mensili di pensione e bisogna inserire tutto nel giusto contesto. Detto questo il governo non pensa ad usare questo provvedimento perché le pensioni non si devono toccare. Nelle slide di Cottarelli si parla di 7 miliardi (ma non era Renzi?) di questi 1,5 vengono dalle pensioni. Ma mettiamole da parte e diciamo che questi soldi non ci sono. Avanzano 5,5 miliardi con i quali è possibile intervenire sul ceto medio ed i ceti più bassi. E da ora in poi mettiamo numeri sul tavolo. E rispetto al periodo Letta oggi abbiamo un numero che impegna. In secondo luogo in Europa ci si chiedeva quale fosse il capitale politico degli interlocutori rispetto al Paese. E Matteo Renzi a differenza degli altri offre la chiarezza dell’impegno ed ha un capitale politico che può essere speso e forse bruciato. Massimo Giletti parla invece di un’operazione di comunicazione utile a vendere un prodotto. E come Berlusconi è un ottimo comunicatore. 68 miliardi sono un grande shock ma, chiede il conduttore de L’Arena, è convinto che i burocrati diano il via libera? Ed i mercati finanziari accetta la copertura? Taddei risponde dicendo che l’anno scorso abbiamo pagato 22 miliardi ed il Paese è ancora in piedi. Possiamo andare avanti verso quella direzione e si può dire che i miliardi certificati sono 68 e questo pagamento può già essere fatto. Ed i mercati finanziari segnalano la sfiducia con la crescita dei tassi d’interesse ed il mancato acquisto del debito. Oggi invece sta accadendo il contrario. Massimo Cacciari s’arrabbia ed appare agitato (e lo studio ride) spiegando che bisognerebbe agire con i costi standard della sanità e con una riforma della scuola che abolisce il titolo di studio ed un cambiamento rispetto alla Gelmini. Stiamo andando a votare ancora per le province e si potrebbero accorpare i comuni. E questi sono i nodi politici su cui ci si scorna da 30 anni.

 

 

 

 

 

 

 

 

SERVIZIO PUBBLICO, L’EDITORIALE DI MARCO TRAVAGLIO – Marco Travaglio legge la lettera satirica scritta da Daniela Santanché a Giorgio Napolitano, chiamato Maestà, per chiedere la grazia per un uomo che ha affrontato da pari a pari Obama, Merkel e Putin. Ha visto Renzi -continua la Santanché- con la Merkel? Si è limitato a sbagliare l’abbigliamento mentre lui avrebbe fatto una puzzetta in ufficio o avrebbe toccato il culo alla donna che avrebbe chiamato culona inchiavabile. E tutto questo non è possibile a causa di una legge illiberale come la Severino, votata da alcuni deficienti come noi? Ed ora cosa si fa, tra Marina che parla come Paperino, Barbara che da quando sta al Milan non si vince più? Toti che non si sa che sta combinando? Ed ora come lo si chiama? Non è più Presidente, non è Cavaliere, non è Senatore. Ed ora le scrivo anche se in passato le ho detto cose cattive che posso rimangiare tutto come feci anni fa con Storace quando dissi che Berlusconi ci vedeva orizzontali mentre oggi mi vede verticale. Ed ora se dà la grazia riuscirà a farsi amico Sallusti, graziato come prevede la legge solo per questioni umanitarie, come ha fatto per Robert Seldon Lady. E lui aveva sequestrato uno, non evaso 300 milioni di tasse. E non si parli di Hoeness che si è dimesso dopo una condanna in primo grado. La stessa che venne inflitta a Berlusconi che lei aveva salutato ed incontrato dandogli dello statista dopo che lui aveva cantato meno male che Giorgio c’è. Ed oggi invece sta casa legato al palo della lap dance con Francesca che fa scenate e Dudù che fa pipì sulle scarpe. E dopo aver provato ad introdurre la nipote di Red Canzian, che poi non era neanche lei e non aver ricevuto una telefonata dal Papa, mi appello a lei per evitare che Silvio scappi. Aveva provato a nascondersi in un trolley di Francesca Gagliardi ma è stata arrestata per 24 chili di cocaina, poi ha valutato di noleggiare un aereo malese vista la loro capacità di svanire nel nulla. Ed ora ti salutiamo con la faccia sotto i piedi.

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SERVIZIO PUBBLICO, TAGLI O RIPRESA? – Filippo Taddei, responsabile economico del Partito Democratico, spiega che la spending review non si occupa solo di tagli ricordando che la revisione della spesa serve per far funzionare meglio il Paese evitando gli sprechi visti in Calabria. Giuseppe Remuzzi spiega che bisogna avere un’idea, un progetto, per capire dove si può finire. E che il danno principale per la sanità è dato dai tagli lineari. Bisogna ragionare in termini di prospettiva. E citando un articolo del New England Journal of Medicine, per far funzionare le cose in sanità bisogna potenziare i servizi eliminando quelli che non servono. Per fare un trapianto di fegato o di tre organi che nessuno paga eppure per fare questo ci vogliono 50 persone. Ma non si riesce ad averne. E per questo bisogna investire perché il servizio sanitario nazionale è l’obiettivo da mantenere. Ma non c’è un progetto. Anche in Lombardia, dove non c’erano progetti perché si diceva che bastava il mercato. Ma la sanità non può essere soggetta al mercato. Una volta proposta una clip sullo stato di un pronto soccorso calabrese senza nessun controllo per l’accesso anche nelle sale di radiologia raccogliendo le testimonianze di persone che spiegano che ora ci si può curare solo se si ha soldi. Gli sportelli non sono tutti aperti e si scopre che le mammografie vengono effettuate solo se si ha più di 45 anni. Si va al Parlamento con Renzi che spiega come il parametro del tre per cento sia anacronistico parlando poi del proprio pacchetto di riforme. Giulia Innocenzi, ricordando le risatine di Barroso e Van Rompuy in relazione alle proposte di riforme di Renzi, chiede a Taddei quale sia il vero progetto di Renzi con il consigliere economico che dice che il Presidente del Consiglio non ha mai voluto sforare il limite anche se lo ritiene anacronistico. E per quanto riguarda l’equilibrio tra entrate ed uscite, inserito in Costituzione, certifica la flessibilità presente anche nel Fiscal Compact. E tale flessibilità è la risposta all’unione del deficit nel medio periodo con regole comuni. L’Europa ci chiede di essere parte del progetto europeo e Roma per questo chiede di fare due cose, affrontare le spese fatte male con il più grande sforzo conosciuto negli ultimi 20 anni per ridurre l’imposizione sul lavoro. Massimo Cacciari dice che bisogna fidarsi anche dell’innocenza di Renzi ma che allo stesso tempo ciò che ha detto Taddei lo disse in passato Enrico Letta spiegando che la spending review è un esercizio di ovvietà perché si sa chi deve togliere qualcosa quando è abbondante. Bisogna preoccuparsi se Renzi ce la farà contro le corporazioni che affliggono questo Paese ma è inutile ripetere programmi già noti come se fossero le novità della mattina quando il problema è eminentemente politico. Le Regioni sono de-responsabilizzate e fanno quello che vogliono, con il Veneto che fa referendum sulla secessione e Renzi agisca e riformi i carrozzoni. Massimo Giletti dice che abbiamo fatto fatica a trovare due miliardi per l’Imu ed ora spuntano 68 miliardi per i debiti della Pubblica Amministrazione. Renzi dal canto suo sta provando ad ammazzare il gattopardo contro la politica che non si sente responsabilizzata con ospedali costruiti dal politico di turno per il suo feudo, mentre l’Italia fa tagli lineari senza criterio finanziando ogni difficoltà allo stesso modo. Massimo Cacciari interviene parlando degli ospedali inutili spiegando che ci sono cittadini che lo vogliono anche se è inutile, come avvenuto al Lido di Venezia.

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SERVIZIO PUBBLICO, LO SPRECO ITALIANO – Si parte con l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza con una testimonianza di un dipendente che spiega come la carriera possa essere fatta solo se si è un massone o un uomo dell’Opus Dei. Il pronto soccorso, aperto lo scorso anno dopo una spesa di 8 milioni di euro ma privo di lavandini e di posti letti. Si parla poi della chiusura dell’ospedale di Praia a Mare a causa del buco di bilancio regionale di oltre un miliardo di euro. L’ospedale, nuovo, appare perfetto nei bagni, nella sala operatoria, nella pediatria, nei reparti. Un ospedale tagliato nonostante fosse l’unico della Regione in attivo con un’infermiera che parla di responsabilità politiche. E nella provincia di Cosenza ci sono 21 strutture inutilizzate e mai aperte al pubblico per una spesa di 14 milioni di Euro più altre spese per attrezzarle. A Marano una Rsa per anziani, attrezzata ed arredata, è stata costruita con 2.400.000 euro e non è mai stata aperta. Vengono proposte poi altre strutture chiuse da 14 anni e tutte nuove. A Fagnano Castello venne costruita una struttura per 100 malati psichiatrici diventata una discarica mentre l’interno è stato vandalizzato nonostante sia pronta da 14 anni. Al prezzo di 500.000 euro. Si va a Roma alla Casa di Peter Pan di Trastevere, piena di bambini che non possono essere curati a casa propria. E qui sono ospiti piccoli provenienti da Crotone, con la storia di Giulia, con gravi problemi di salute. E lei con la sua mamma sono a Roma perché a Crotone non è possibile curare la propria bambina che ha bisogno di un trapianto di midollo osseo che verrà fatto al Bambin Gesù di Roma. Un’altra signora parla della sua richiesta di una Tac per la figlia sentendosi dire che non si può fare una risonanza per un dubbio. Ed il dubbio era in realtà un tumore, un sarcoma di Hodking. Ed a Roma gli è stato detto che la ragazza se non fosse arrivata in quel giorno avrebbe avuto due settimane di vita. E dopo essersi sentita dimenticata ed impossibilitata a tornare a casa per via di problemi economici la protagonista di quest’ultima storia vuole vivere fuori dall’Italia.

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SERVIZIO PUBBLICO, LA SCHEDA DI MICHELE SANTORO – Michele Santoro parla della banda che arriva con Renzi che cucina la cena di Natale, e per farsi sentire tiene la finestra aperta per far capire cosa sta facendo. Si parla di capitoni che scappano, di antipasti che mancano, proponendo anche altri menu, ingredienti, pasti, fritto di paranza, preferito da Alfano. Mancano gli struffoli, la cassata di Zia Rosa, mustacciuoli e rococò. E nonna Peppa riesce a ricordare senza slides mentre Nonna Silvia alla finestra si offre di mettere insieme i tavoli. Ma il bambino Gesù resta stranito ed ha paura che se si perde altro tempo venga addirittura spostata la sua nascita. In sostanza ci propone un’allegoria della storia politica di questi ultimi giorni paragonando Montecitorio all’organizzazione di una cena natalizia destinata a non uscire come voleva la cuoca.

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SERVIZIO PUBBLICO, LA PRESENTAZIONE – Questa sera a Servizio Pubblico, il programma condotto da Michele Santoro in onda su La7 ed in streaming sul sito serviziopubblico.it, durante la puntata intitolata “Il tagliatore”, si parlerà di spending review.Da una parte il Premier Matteo Renzi spiega che saranno mamma e papà a decidere cosa tagliare e cosa no in famiglia, dall’altra il commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, Carlo Cottarelli, assicura che nel 2014 si potranno recuperare massimo 5 miliardi di euro. Ma cosa andrano a colpire questi tagli?

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SERVIZIO PUBBLICO, GLI OSPITI – Gli ospiti della trasmissione presenti insieme a Michele Santoro, Marco Travaglio, Giulia Innocenzi e Giani Dragoni saranno Filippo Taddei, responsabile economia del Pd, il filosofo Massimo Cacciari, il professor Giuseppe Remuzzi, Direttore del Dipartimento di Medicina e Dipartimento dei Trapianti presso l’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo e Coordinatore delle Ricerche presso l’Istituto Mario Negri Bergamo, ed il direttore del quotidiano Libero Maurizio Belpietro

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