Jesolo, video e applausi mentre un 41enne algerino si butta dal tetto

24/08/2017 di Redazione

Ieri a Jesolo un 41enne algerino ha minacciato il suicidio e si è poi buttato dal tetto di una palazzina. Intanto, mentre le forze dell’ordine cercavano di dissuadere l’uomo dal gesto estremo, la folla stava a guardare, con i telefonini all’insù pronti a riprendere il gesto estremo. Dopo tre ore e mezza l’uomo ha preso la rincorsa e ha fatto un volo di 10 metri. Ora è ricoverato in condizioni gravissime.

JESOLO, UN QUARANTUNENNE ALGERINO AGGREDISCE MOGLIE E COGNATA, POI SI BARRICA SUL TETTO

L’episodio è avvenuto nella prima mattina di ieri: il 41enne algerino ha litigato furiosamente con la moglie e la cognata e ha alzato le mani su entrambe. Le due donne hanno cercato di scappare e hanno poi chiamato le forze dell’ordine, che sono intervenute sul posto. Non appena ha visto le divise, l’uomo si è barricato in casa ed è poi salito sul tetto, bevendo birra e minacciando – come poi ha fatto – di buttarsi.

LA FOLLA A RIPRENDERE IL GESTO ESTREMO DI UN QUARANTUNENNE ALGERINO

Zona presidiata, Carabinieri specializzati in questo tipo di situazioni che cercavano una mediazione con il 41enne algerino. Intanto una folla con bambini al seguito ad assistere, come se fosse uno spettacolo. Il Gazzettino riferisce che c’era chi gli urlava di scendere e chi invece di buttarsi. E alla fine quando l’uomo lo ha fatto davvero c’è anche chi ha applaudito. Una folla in esponenziale aumento con l’andare dei minuti, con tanto di bambini al seguito, update della situazione sui social network e telefoni puntati all’insù per poter condividere le immagini del triste epilogo.

Quello che è successo ieri a poca distanza da piazza Milano, con il quarantunenne algerino che si vuole buttare dal tetto della palazzina in cui abita, dopo essere stato accusato di aver abusato di moglie e cognata riesce ad andare oltre alla iniziale, morbosa, curiosità di quello che sta capitando. Da quando la vicenda è iniziata, attorno alle 10.30, a quando si è conclusa tre ore e mezza dopo, il gruppo di persone che si ferma a guardare aumenta in modo esponenziale. In tanti perchè conoscono l’uomo e ad un certo punto provano anche a convincerlo a scendere (a uno di loro l’algerino si rivolge dicendo «dì a mia mamma che mi dispiace»). Altri perchè è comunque uno spettacolo, magari da seguire seduti al bar o sulla terrazzina dell’appartamento di fronte. E in quanto spettacolo ci sono anche genitori che non mancano di fermarsi con i figli piccoli. Tanti i cellulari alzati in cielo per riprendere ogni scena: ci sono profili Facebook che aggiornano la situazione neanche fosse un reportage di guerra della Bbc. Qualcuno urla: «Buttati!», come fosse finzione ciò a cui assiste. Ed alla fine, quando il dramma diventa tragedia, c’è chi applaude. È lo show dei tempi moderni. E fa tristezza.

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