1992 di Sky: il finale della serie tv che ci fa pensare che non è cambiato nulla

Stasera gran finale di 1992, serie Tv di Sky che parla degli anni di Tangentopoli. Anni così lontani, in cui per fare qualsiasi cosa bisognava pagare una mazzetta, non come oggi che

Ah no, scusate.

A ben vedere 1992 potrebbe essere ambientato tranquillamente ai giorni nostri: forse mancherebbe quel pathos dovuto alla consapevolezza di fare qualcosa di sbagliato, che in effetti all’epoca invece culminò in una vergogna tale da spingere addirittura a qualche gesto insensato.

Come diceva Giolitti, ripreso da Andreotti: “All’epoca mangiavamo, ma almeno sapevamo come stare a tavola”, ed era proprio vero.

Voglio dire, a parità di schifo, almeno all’epoca facevano finta di vergognarsi, mentre oggi la corruzione per chi la subisce è quasi ritenuta una cosa normale. Figurarsi per chi la pratica. Da venti lunghi anni questo è il nostro problema principale e non siamo riusciti non dico a risolverlo, ma nemmeno a cercare di affrontarlo.

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Vedo le vostre teste scuotersi, e i più facinorosi di voi iniziare a imprecare contro la kasta, i politici, questa masnada di ladroni pronti ad avventarsi sui soldi nostri. Perché diciamoci la verità: chi doveva controllare eravamo anche noi. Epperò anche noi abbiamo questo vizio di cercare sempre la via più facile, dalla fila alle poste (ehi! Quello è un mio amico!) al lavoro per mio figlio e mio fratello.

Allora, mentre guardiamo 1992 su Sky, pensiamoci un po’, fra un ladro della casta e un che figo Stefano Accorsi. Così, a gratis.

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