Nigeria, «le 200 ragazze rapite dai Boko Haram uccise e gettate nelle fosse comuni»

Potrebbero essere state gettate nelle fosse comuni 232 ragazze cristiane che in Nigeria un anno fa sono state rapite dal gruppo qaedista Boko Haram, ideologicamente affilitato allo Stato Islamico.

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NIGERIA, 200 RAGAZZE RAPITE FORSE GETTATE NELLE FOSSE COMUNI –

La notte del 14 aprile 2014 i taleban d’Africa rapirono 275 studentesse della scuola secondaria del villaggio di Chibok. Alcune decine di loro riuscirono a scappare ma in grande misura mancano ancora all’appello. Oggi ne parla La Stampa in un articolo a fima Francesca Paci:

Dove sono oggi quelle studentesse che commossero il mondo fino ad accendere i riflettori sulla guerra di Boko Haram alla Nigeria cristiana e alla cultura occidentale costata già oltre 18 mila morti e 1,5 milione di rifugiati? Giorni fa l’ufficiale dell’Unhcr Raad Zeid al Hussein parlò d’una fossa comune nella Bama appena riconquistata dai governativi in cui tra i numerosi corpi femminili potrebbero esserci le ragazze, uccise da Boko Haram in ritirata. I genitori tacciono e pregano. Cristian Nani, direttore di Porte Aperte/Open Doors, l’associazione che si occupa della persecuzione dei cristiani, mantiene cautela e riserbo: «Sappiamo che almeno 550 donne sono state uccise a Bama oltre a un certo numero di uomini. Un massacro imponente che segna l’escalation di violenza nella strategia dei Boko Haram. Circolano voci che tra le donne ci siano anche le ragazze di Chibok. Tuttavia, secondo i nostri collaboratori in loco, non esistono a oggi prove concrete a favore di questa tesi. Sappiamo che a sostenerlo sono fonti credibili, ma non vi sono evidenze al momento».

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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