La bimba trans che non poteva usare il bagno delle femmine a scuola

Si chiama Coy Mathis, ha sei anni, ed è nato biologicamente maschio ma si è sempre identificato come una bambina. Con l’inizio della sua carriera scolastica, si è posto un problema: quale bagno usare? Per Coy era naturale andare nei servizi riservati alle femmine, ma i vertici della sua scuola la pensavano diversamente. Ed è intervenuto il tribunale, che ha deliberato in favore della bimba.

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“OSTILITÀ INUTILE” – La storia di Coy la racconta NBC News: ieri la Colorado Civil Rights Division ha stabilito che la Fountain-Fort Carson School District ha creato quella che è stata definita come una “ostilità inutile” nel confronti di Coy e, impedendole di usare il bagno delle bambine, ha dato  vita a un clima di molestie che hanno danneggiato la serenità dello scolaro, mostrando anche una mancanza di comprensione sul delicato tema del transessualismo, sopratutto quando insegnanti e personale scolastico insistono a riferirsi a Coy come a un maschio. Dopo la sentenza, la scuola non ha rilasciato nessuna dichiarazione ufficiale.

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CAUSA ALLA SCUOLA – Fin dall’età di quattro anni, Coy ha cominciato a riferirsi a se stesso come a un individuo di sesso femminile: nell’agosto del 2011 è stata iscritta all’asilo ma, dal momento che né i genitori né gli insegnanti la riconoscevano come una bambina, ha sviluppato una forma di ansia e depressione che avrebbe seriamente influito sulle sue capacità di apprendimento. Così i genitori hanno chiesto agli insegnanti di trattarla come una femmina: inizialmente tutto sembrava andare per il meglio, fino al giorno in cui non si è posto il problema del bagno. Coy avrebbe voluto usare quello femminile: la scuola le ha chiesto di usare quello del personale o, addirittura, i servizi igienici unisex che si trovavano nell’infermeria della scuola. Ciò non avrebbe fatto altro che acuire il disagio della bimba: così lo scorso febbraio i Mathis hanno fatto causa alla scuola, supportati dalla Transgender Legal Defense & Education Fund.

 

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LA VITTORIA DI COY – Il caso è finito davanti alla Colorado Civil Rights Division e domenica il capo della divisione Steven Chavez ha deliberato: Coy potrà usare il bagno delle femmine. Secondo le associazioni per i diritti dei transgender americani si tratta di una grande conquista ma per Kathryn Mathis, la madre di Coy, si tratta prima di tutto del benessere della sua bambina: “Tutto quello che abbiamo sempre voluto dalla scuola di Coy è che venisse trattata come tutte le altre ragazzine – ha spiegato – Siamo estremamente contenti di sapere che ora verrà trattata con eguaglianza”.

(Photocredit: AP Photo/Brennan Linsley)

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