Prete suicida per le accuse di pedofilia, le Iene si difendono

29/11/2010 di Redazione

Davide Parenti, autore del programma televisivo su Italia Uno, spiega le sue ragioni all’Adn Kronos

“Siamo spiacenti per quanto accaduto ma, onestamente, non abbiamo alcuna responsabilita'”. Cosi’ Davide Parenti, autore del programma di Italia Uno ‘Le Iene’ ha commentato all’Adn Kronos il suicidio del sacerdote smascherato come molestatore e successivamente sospeso dalla Curia. Il prete, che si trovava in una comunita’ di cura, inviatovi dalla Curia, si e’ suicidato ieri gettandosi sotto un convoglio ferroviario lungo la linea Milano-Brescia.

ABBIAMO RACCONTATO UNA STORIA – “Abbiamo raccontato una storia e non abbiamo sbattuto nessun mostro in prima pagina – ha spiegato Parenti – dato che il prete nel nostro filamto non era riconoscibile perche’ il viso era coperto, la voce modifcata e anche l’ambiete era irriconoscibile. Il filmato e’ andato quindi in onda senza alcun riferimento che riconduceva a sacerdote”. Nel filmato andato in onda il 7 aprile scorso le Iene scoprono, grazie a una telecamera nascosta e l’invio di un loro attore, il comportamento del prete in seguito a una segnalazione a opera di un giovane sedicenne che si era rivolto al sacerdote in cerca di aiuto ed era stato molestato.  “Il sacerdote aveva piu’ di 50 anni e certamente non credo fosse la prima volta che molestava qualcuno – ha continuato Parenti – noi abbiamo raccontato il peccato senza mostrare il peccatore: abbiamo agito come era logico e lecito fare. Abbiamo fatto il nostro dovere, il nostro mestiere: documentato con grande precisione il fatto che un prete non faceva il prete e cosi’ lo abbiamo affrontato. E’ probabile che poi qualcuno lo abbia riconosciuto – ha concluso Parenti – ma solo dalla storia, non dalle immagini”.

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