Solstizio d’estate, le leggende più assurde sul solstizio

L’alba di questa mattina è stata un’alba speciale: alle 5:04, nel suo moto apparente, il Sole ha raggiunto la sua massima declinazione rispetto alla Terra. Per l’emisfero boreale è ufficialmente arrivato il solstizio d’estate. Cioè l’estate. Si tratta di un giorno speciale, per millenni celebrato come un giorno sacro da moltissime civiltà in tutto il mondo. Una sorta di capodanno che fa il paio con l’altro solstizio, quello d’inverno, che cade in dicembre.

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SOLSTIZIO D’ESTATE, GIORNO E NOTTE, UOMINI E DEI – Solstizi ed equinozi sono fenomeni astronomici che vengono osservati, studiati e venerati dalla notte dei tempi. Di popolo in popolo e di cultura in cultura, sono stati investiti di significati simbolici e talvolta anche magici: l’avvicendarsi delle stagioni come un ciclo di continua rigenerazione che non può non essere preso come punto di riferimento da qualsiasi civiltà. E se gli equinozi rappresentano il momento dell’equilibrio, quando luce e buio si equivalgono al pari delle forze della natura, durante i solstizi questo simbolismo diventa ancora più evidente: il dualismo del giorno e della notte, della luce e delle tenebre che prevalgono e trionfano incessantemente l’una sull’altro, diventano per gli uomini la spiegazione della realtà.

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I DRUIDI DI STONEHENGE – Per questo motivo, il giorno del solstizio d’estate è circondato leggende e riti che trascendono i secoli e che rendono ancora più mistico “il giorno più lungo dell’anno”. I riti più famosi sono quelli che si svolgono a Stonehenge, il famoso complesso megalitico della Piana di Salisbury che ogni anno accoglie migliaia di persone da tutto il mondo pronte a veder sorgere il sole del solstizio. Il vero significato delle pietre di Stonehenge rimane ancora circondato dal mistero. Le teorie più accreditate dicono fosse un antico osservatorio astronomico, ma la leggenda vuole che fosse il luogo più sacro del culto druidico, proveniente da un tempo ben precedente della conquista romana di quella che oggi chiamiamo Gran Bretagna. E sono proprio i druidi di oggi e i seguaci delle religioni neopagane che oggi vedranno tramontare il sole tra queste pietre millenarie, e che veglieranno nella celebre notte di “mezz’estate” citata anche da Shakespeare.

 

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PORTE DI PASSAGGIO – Ma non solo druidi: nell’Antica Roma il giorno del solstizio d’estate era consacrato a Giano, il dio bifronte che rappresenta esso stesso il passaggio. In questo giorno, infatti, il Sole raggiunge lo zenit per continuare il suo moto apparente nel corso del cielo: da domani, quindi, le giornate saranno impercettibilmente un po’ più brevi, fino ad arrivare al solstizio d’inverno. Il dio Giano, protettore delle porte e dei passaggi, ha il compito portare l’uomo da uno stato all’altro, dalla luce alle tenebre e viceversa. E, allo stesso modo, gli antichi consideravano i due solstizi come altrettante porte: quello d’estate come “porta degli uomini” quando la luce domina la terra, e quello d’inverno come “porta degli Dei”.

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I DUE SAN GIOVANNI – Un dualismo che è filtrato anche nella cultura cristiana, con i “due Giovanni” che si festeggiano in estate e in inverno: San Giovanni Battista, il 24 giugno, celebrato in molte zone d’Italia con i tradizionali fuochi, e san Giovanni Evangelista, che la Chiesa festeggia il 27 dicembre, pochi giorni dopo il solstizio d’inverno. San Giovanni Battista è l’unico santo di cui si festeggia la nascita, idealmente collocata all’estremo opposto del giorno della nascita di Cristo: una simbologia nascosta ma sempre presente.

(Photocredit: LaPresse)

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