Subentro e voltura, tutto quello che c’è da sapere

Ogni volta che ci si trova ad abbandonare casa propria per entrare in un nuovo appartamento bisogna fare i conti con tante piccole cose, dall’idea di adattarsi ad una nuova realtà ad un trasloco molto meno poetico ma altrettanto necessario.

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LE NUOVE UTENZE – Non solo, prima di entrare in una casa nuova, o subito dopo, è necessario prodursi in tutti quegli accorgimenti burocratici obbligatori per coloro che stanno compiendo il grande passo. Nello specifico oggi affronteremo quelle che sono le difficoltà degli inquilini legate alla voltura, al subentro o alla nuova attivazione di utenze luce e gas. Parliamo di termini generalmente sconosciuti a coloro che non si sono mai lanciati in un trasloco ma assolutamente d’attualità appena decidete di lasciare casa dei genitori o di trovare una diversa sistemazione, sia questa una casa nuova o un immobile già posseduto da altri.

UN PO’ DI CHIAREZZA – Cerchiamo di fare luce tra le varie situazioni così da capire bene i costi di ogni servizio e quale sia la mossa più conveniente e furba. Intanto partiamo da un assunto. Se la casa è già posseduta da un altro, non è necessario prodursi in una nuova attivazione. Questo è necessariamente un vantaggio anche perché questo riguarda solo le case nuove. Il meccanismo è molto semplice. Si cerca un nuovo fornitore analizzando bene le offerte promesse, le condizioni ed i costi mensili e quanto previsto dall’operatore. Ad esempio Sos Tariffe ci dice che l’attivazione di una nuova utenza Enel costa 27,52 euro più Iva e che per richiedere il nuovo allacciamento all’energia elettrica è necessario fornire solo il codice fiscale ed il codice Pod, un numero di 14 cifre scritto in genere su un cartellino attaccato al contatore, o Pdr nel caso si tratti di gas, ed il gioco è fatto.

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COSA PREVEDE L’AUTORITA’ – Forse. Come ci spiega l’autorità per l’energia elettrica ed il gas esistono norme ben precise che regolano la fornitura. Intanto, a meno che non si tratti di un’abitazione privata, nel caso di edifici di nuova costruzione l’allacciamento alla rete è già “compreso nel prezzo” della costruzione. E questo è sicuramente un grattacapo in meno per il cliente. Successivamente dopo la vostra richiesta la palla passa al distributore che dovrà analizzare per legge l’impianto del cliente per verificare se questo è stato installato nel rispetto delle norme di sicurezza. Se viene dato il via libera, la fornitura viene attivata entro 10 giorni lavorativi da quando è stata ricevuta la documentazione richiesta.

CONTROLLO DELLA RETE – Se invece il controllo da’ esito negativo, la fornitura non viene attivata ed il cliente deve richiedere l’intervento di un installatore che elimini la dispersione di gas. L’obbligo del distributore sta nella comunicazione al cliente riguardo al Il distributore deve fornire al cliente le indicazioni da seguire relativamente all’attivazione della fattura e questo dev’essere fatto due giorni lavorativi prima della data fissata con il venditore per l’attivazione della fattura. Nella comunicazione inviata bisogna specificare il perché dell’esito negativo del provvedimento. Questo documento impedisce al cliente di stipulare un altro contratto fino alla risoluzione dei problemi.

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LA PENALE – Se l’accertamento invece non è possibile a causa di una mancanza nella documentazione richiesta dal distributore, il servizio viene attivato e sulla prima bolletta viene ricordato che manca la possibilità di verificare lo stato della rete. Contestualmente viene avvisato anche il Comune di residenza che da questo momento potrebbe lanciarsi in verifiche proprie. Qualora i tecnici municipali dovessero riscontrare un problema, allora la fornitura verrebbe sospesa fino alla risoluzione del problema. Infine, se l’attivazione del servizio dovesse superare il tempo dichiarato nel contratto senza che vi siano problemi all’allacciamento, ecco che il cliente gode di un rimborso di 30 euro, a patto che sia dotato di un contatore fino alla classe 6G.

CINQUE GIORNI – Rimanendo in tema scadenze, di norma la richiesta d’attivazione dev’essere trasmessa dal venditore al distributore entro 2 giorni lavorativi. Questi poi ha cinque giorni lavorativi di tempo attivare la suddetta. In caso di allacciamento ed attivazione, i cinque giorni decorrono dalla data d’esecuzione dell’opera. Come spiega l’Aeeg, se per responsabilità del distributore l’attivazione della fornitura viene effettuata oltre il tempo previsto, il cliente deve ricevere un indennizzo automatico di 35 € per attivazioni realizzate entro il doppio del tempo previsto, di 70 € entro il triplo del tempo previsto, di 105 € oltre il triplo del tempo previsto.

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SUBENTRO E VOLTURA – E questa è la situazione di tutti coloro che devono prodursi in una nuova attivazione per un appartamento nuovo. Diverso invece è il caso dei subentranti in una casa. Ecco che il nuovo inquilino deve fare i conti con due diversi termini, voltura e subentro. Il primo indica il semplice cambio di nome. Se il vecchio proprietario non ha disdetto il suo contratto, il nuovo potrà entrare dichiarando solamente il proprio cambio di nome e la fornitura rimarrà garantita. Non ci saranno distacchi. In caso contrario, invece, il nuovo inquilino si troverà il contatore piombato e dovrà quindi comunicare al gestore appunto il “subentro” nell’abitazione. In quel caso bisogna però aspettare anche cinque giorni lavorativi prima di essere riallacciati al servizio.

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MERCATO LIBERO E TUTELATO – L’autorità per l’energia elettrica ed il gas per quanto riguarda la voltura stabilisce che il suo costo varia a seconda dell’appartenenza al mercato libero o a quello di maggior tutela. Nel primo caso si dovrà pagare un contributo fisso di 27,59 euro per oneri amministrativi ed un addebito nella prestazione come specificato nei singoli contratti, oltre ad un deposito cauzionale richiesto dall’esercente e, se previsto dalle condizioni contrattuali, il pagamento dell’imposta di bollo, pari a 14,62 euro. Nel secondo invece, oltre all’imposta di bollo ed al contributo fisso bisogna pagare un secondo contributo di 23 euro. Il vantaggio qui è dato dal fatto che la tariffa in caso di mercato a maggior tutela è chiara: 64,21 euro. 

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