Adesso son sorcini verdi: Renato Zero evasore fiscale?

Indagato dalla procura di Napoli per uno strano giro di offshore, il cantante romano si è già avvalso della facoltà di non rispondere.

“Non dimenticatemi”, ripete ad alta voce Renato Zero alla fine dei suoi concerti: e il pm di Napoli, Vincenzo Piscitelli, lo ha preso in parola. Non si è dimenticato di lui, né di andare a spulciare la sua situazione tributaria e fiscale. Trovandoci delle belle magagne, c’è da dirlo: “Proprio attraverso una serie di triangolazioni tra la società del fratello Giampiero che cura le sue produzioni e una serie di società estere gestite da Stefania Tucci, nota alle cronache come ex moglie di Gianni De Michelis, il cantante evadeva le tasse e portava i soldi all’estero. La Procura contesta a Renato Zero e ai suoi consulenti 31 fatture false emesse tra il 2001 e il 2004 per un totale di 2,3 milioni di euro”, scrive, questa mattina, il Fatto Quotidiano.

EVASIONE FISCALE E FALSE FATTURE – Coinvolti nell’inchiesta anche “il commercialista Roberto Monticelli, Stefania Tucci (già condannata in primo grado in un altro procedimento), l’avvocato Simone Veneziano e il fratello del cantante, Giampiero Fiacchini, amministratore della società Tattica Srl, che organizza i suoi concerti”. Se a Renato in tribunale andasse male, si aprirebbero per lui le porte delle patrie galere: “Il pm Piscitelli contesta a Renato Fiacchini (vero nome di uno degli artisti più ricchi d’Italia, con un reddito dichiarato nel 2005 di 750 mila euro) un reato che prevede una pena da un anno e sei mesi fino a sei anni: dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.” Per la Guardia di Finanza di Napoli, che ha già provveduto al sequestro di documentazioni a carico del cantante, era quello di “consentire l’evasione delle imposte sui redditi e sull’Iva di Renato Fiacchini, in arte Renato Zero e delle società allo stesso direttamente facenti capo quale Tattica Srl avvalendosi delle fatture per prestazioni oggettivamente inesistenti”. Per la Procura: “con il ricavato delle somme sottratte all’imposizione formavano una disponibilità personale, occulta ed extracontabile su conti situati in paesi esteri tra i quali finora è stato individuato il Principato di Monaco”. E indovinate come si chiama il conto corrente di Renato Zero alla Compagnia Monegasque de Banque sul quale fluivano i milioni di euro nel mirino degli investigatori? “Scaleno”, probabilmente in omaggio al celebre triangolo cantato nel 1978″ Insomma un giro di scatole offshore che partiva da una società nelle Antille, acquistata ad arte, che a sua volta capitalizza una società di diritto olandese con sede ad Amsterdam, cosicchè “da quel momento la Siae pagherebbe i diritti d’autore alla società olandese con un meccanismo fiscale messo a punto con l’assistenza di uno studio tributario olandese, con un notevole vantaggio rispetto alla situazione attuale”.

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