Vitantonio Fiore e l’agguato con mitraglietta a Bari

19/05/2013 di Redazione

Indossava un giubbotto antiproiettile Vitantonio Fiore, una delle tre vittime dell’agguato di oggi al quartiere San Paolo di Bari. La precauzione non e’ servita pero’ al 22enne pregiudicato per sfuggire alla morte: i proiettili sparati da uno o piu’ killer con una mitraglietta kalashnikov hanno perforato il giubbotto, uccidendo Fiore sul colpo. Non e’ confermata la voce secondo cui anche le altre due vittime dell’agguato indossavano giubbotti antiproiettile.

VITANTONIO FIORE

VITANTONIO FIORE – Vito Antonio Fiore, 21 anni, ucciso oggi a Bari in un agguato, e’ il figlio di Pinuccio Fiore, a capo per anni dell’omonimo clan del quartiere San Pasquale e Picone. Il dettaglio non e’ secondario. Gli investigatori non escludono che la sparatoria di oggi possa essere collegata all’omicidio di oltre un mese fa avvenuto proprio nel rione San Pasquale quando fu assassinato il boss Giacomo Caracciolese, rivale storico dei Fiore. Vito Fiore era stato arrestato nel febbraio 2011 con l’accusa di detenzione illegale di armi e di sostanze stupefacenti. Le altre vittima dell’agguato sono Claudio Fanelli e Antonio Romito, 30 anni.

LA GUERRA TRA I CLAN – Risale al 5 aprile scorso, un mese e mezzo fa, l’ultimo episodio di sangue tra clan malavitosi a Bari. Il triplice omicidio di oggi, infatti, era stato preceduto da quello di una figura di spicco della criminalita’ al quartiere San Pasquale, Giacomo Caracciolese, 32 anni, sorvegliato speciale. Gli investigatori non escludono al momento che l’eliminazione odierna di Vitantonio Fiore, Claudio Fanelli e Antonio Romito possa essere collegata all’agguato mortale a Caracciolese. Quest’ultimo venne ucciso a pochi passi dalla sua abitazione e dal mercato rionale. I killer, a bordo di una moto, spararono otto colpi di pistola calibro 9, cinque dei quali alle spalle mentre Caracciolese tentava inutilmente di fuggire; mortali risultarono due proiettili che lo raggiunsero alla testa. Caracciolese era il principale sospettato dell’omicidio di Alessandro Marzio, un ragazzo di 21 anni assassinato nel 2011 con 10 colpi di pistola tra le strade di San Pasquale.

L’ARRESTO DI CARACCIOLESE – A poca distanza da quell’agguato, Caracciolese era stato poi arrestato per inosservanza degli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale perche’ sorpreso a dialogare con un altro pregiudicato del quartiere. Per gli investigatori, inoltre, Caracciolese forse aveva avuto un ruolo anche nell’omicidio di Cesare Diomede, il figlio del boss di Carrassi ucciso il 28 agosto del 2011 in via Borrelli, mentre era stato assolto dalla Corte di Assise di Bari dall’accusa di aver ucciso, il 25 marzo 2009, Orazio Porro, 53enne, tra le bancarelle del mercato di via Nizza, sempre nel rione San Pasquale e pochi passi dal luogo in cui lo stesso Caracciolese venne poi ammazzato. Oggi il triplice omicidio che lancia ulteriori e preoccupanti segnali su una possibile ripresa della guerra tra clan in alcune zone del capoluogo. (ANSA)

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