La sigaretta elettronica alla marijuana

13/05/2013 di Dario Ferri

Non solo sigarette elettroniche per sostituire le vecchie bionde. Anche lo spinello ha il suo erede tecnologico. Ne parla Stefano Trincia sul Secolo XIX: mentre il nuovo mercato del ‘vamping’ vive un vero e proprio boom in tutti i Paesi occidentali (si prevede per il 2013 un miliardo di dollari di fatturato solo negli Stati Uniti), si diffondono ‘pericolose’ essenze.

 

sigaretta elettronica

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AROMA DI MAIJUANA – Dopo la nicotina, arriva la marijuana:

L’ultima novità del settore riguarda un nuovo meraviglioso, e pericoloso, aroma: la marijuana. La Rapid Fire Marketing, specializzata nella produzione di inalatori a vapore, vuole approfittare del via libera di molti Stati all’uso legale dell’erba. E ha già lanciato in California, dove ha sede, i primi esemplari di “spinelli elettronici” che vaporizzano essenza liquida di marijuana, sia a fini medici sia ricreativi. «Quest’anno – ha spiegato la portavoce dell’azienda – cominceranno le spedizioni verso l’estero, a patto ovviamente che i destinatari risiedano in Paesi dove la legge ci consente di arrivare». Nel mirino dell’elettro-spinello ci sono per ora Olanda, Spagna, Portogallo, Svizzera, Australia, Bangladesh e Argentina. Per la marijuana, spiegano gli esperti, valgono gli stessi parametri del tabacco: la “canna” elettronica fornisce solo l’essenza, evitando tutti i sottoprodotti della combustione e conseguenti danni alla salute.

MULTINAZIONALI DEL TABACCO PREOCCUPATE – Nel 2012 le sigarette elettroniche hanno alimentato negli States un mercato da mezzo miliardi di dollari. Su scala mondiale gli esperti stimano una crescita fino a 3,5 miliardi di dollari nel 2015. In Italia gli utilizzatori delle bionde tecnologiche sono due milioni con un giro d’affari di 350 milioni di euro annui e 1.500 negozi specializzati. La migrazione dalle sigarette tradizionali a quelle elettroniche preoccupa anche lo Stato (per la diminuizione degli introiti legati alle accise sul tabacco). Le multinazionali del tabacco, intanto, preparano la riscossa. Continua Trincia sul Secolo XIX:

In Usa, la controffensiva della grandi sorelle del tabacco è cominciata. Obiettivo: non distruggere, ma fagocitare. Il gruppo Altria, gigante che controlla i marchi Philip Morris, Marlboro, Merit, Muratti, Chesterfield e decine di altri, ha deciso di recente di entrare nel business con una sua linea di sigarette elettroniche. Anche perché il farwest elettronico è tale da consentire, diversamente da quanto avviene per le sigarette normali, la pubblicità televisiva, affidata a volti famosi dello show business. Lo scorso anno Lorillard, casa madre di marchi come Newport e Kent, ha comprato la Blu, azienda produttrice di “e-cig”. Mentre al colpo più grosso si prepara la Altria, decisa a lanciare una Opa – offerta di pubblico acquisto – ostile nei confronti di Njoy, numero uno americano del “vaping”.

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