“Andreotti, il più grande criminale italiano”

Il Corriere della Sera pubblica, tra i ricordi di Giulio Andreotti, anche quello di Saviano, Caselli e Ingroia:

Gian Carlo Caselli che rappresentò la pubblica accusa a Palermo contro Andreotti accusato di mafia: «Sul piano umano la morte di una persona merita sempre rispetto », ha premesso il magistrato. Che ha aggiunto: «Non posso parlare delle sue attività politiche, non è un mio compito… In primo grado fu assolto. In appello parziale ribaltamento della sentenza: fino al 1980 la Corte d’Appello ha ritenuta provata la responsabilità penale dell’imputato per avere commesso il delitto ascrittogli. Chi parla di assoluzione parla d’altro, rispetto alla verità».

Più politico il commento del pm Antonio Ingroia:

«Andreotti… che con il suo pragmatismo giunse a stringere accordi con la mafia è morto. L’andreottismo no». Infine, Roberto Saviano ha parafrasato su Twitter una celebre frase di Indro Montanelli: «Andreotti: il più grande criminale di questo Paese, perché l’ha sempre fatta franca, o il più grande perseguitato».

Share this article