Sgarbi contro Travaglio in tribunale: “Pezzo di m… non è un insulto”

La battaglia legale tra i due va avanti da un pezzo. Ora gli avvocati del critico d’arte spiegano la loro tesi difensiva: “La natura non è volgare, non ci fu offesa”.

Gian Antonio Stella dà l’aria di divertirsi un mondo sul Corriere della Sera mentre racconta della disputa tra Marco Travaglio e Vittorio Sgarbi, approdata in tribunale dove forse ci rimarrà ancora un bel po’.

PEZZO DI MERDA? NON E’ UN INSULTO – Anche perché gli avvocati del critico d’arte, Giampaolo Ciffoni e Fabrizio Maffiodo sembrano aver preso la via della difesa concettuale: “la frase ‘è un pezzo di merda tutto intero’ non ha diffamato Travaglio, atteso che la frase non ha alcuna valenza offensiva”. Sgarbi la pronuncia subito dopo essere stato condannato a pagare 30mila euro più spese a Travaglio per un insulto molto simile detto durante Annozero. Stavolta il palcoscenico è Domenica 5 con Barbara D’Urso conduttrice, e la frase “é un pezzo di merda tutto intero” viene detta davanti a milioni e milioni di spettatori.

UNA QUESTIONE BIOLOGICA – Ma per loro volgare non è, perché la natura non può essere volgare: “Se andiamo in un agriturismo, mangiamo i prodotti dell’agricoltura biologica, il che vuol dire che mangiamo prodotti concimati non con prodotti industriali ma con letame. La merda, appunto, serve a fertilizzare i terreni”, hanno detto al giudice nella memoria difensiva. Ricordando poi l’abitudine di tenere il letame in “torte” da parte degli agricoltori, e De André con la frase “Dal letame nascono i fiori”. Che, secondo gli avvocati di Sgarbi, voleva essere di buon auspicio per il giornalista: “Voleva dire che era in preparazione, in gestazione, un partito politico che doveva nascere”, e, aggiungono “tanto che egli avrebbe avuto in futuro un ruolo con la destra liberale, facendo financo concorrenza a Berlusconi perché ‘è un pezzo di merda tutto intero’, e non un diamante”. Una tesi difensiva davvero originale. Reggerà?

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