Internet nuoce gravemente alla salute?

Secondo due studi, i giovani che trascorrono troppo tempo online rischiano gravi conseguenze. Tra gli effetti collaterali ci sarebbe l’aumento dell’obesità, della depressione, dello stress e financo il disturbo del sonno e dell’alimentazione.

Mentre molti genitori si preoccupano giustamente se i loro figli abusano di alcolici o delle droghe, allo stesso tempo appaiono molto meno preoccupati se questi trascorrono molto tempo davanti ad un computer collegati in rete. In genere, si tende a pensare che si tratta solo di un passatempo, oppure che lo fanno per studio. Due ricerche, una presentata dall’Institute of Psychological Sciences, dell’Università di Leeds in Inghilterra  e l’altra dall’Università cinese di Hong Kong, pubblicato sul sito dell’Eric (Education Resource Information Center) confermano invece che i genitori – e non solo loro – farebbero bene a preoccuparsi, perché la “dipendenza” da internet può causare nel tempo obesità, isolamento sociale, portare a saltare i pasti e – secondo lo studio britannico, in particolare – disturbi del sonno e sviluppare depressione e stress.

IL MAL D’INTERNET – Lo studio dell’Università di Leeds, sostiene che questa nuova forma di “dipendenza da Internet” può essere lesiva per i giovani per l’evasione che internet consente. In un sondaggio condotto tra 1.319 persone tra i 16 ei 51 anni, circa 220 sono stati classificati come “internet dipendenti”. E’ bene precisare che il termine dipendenza da Internet non è un riconosciuto come un disordine mentale clinico, ma alcuni ricercatori stanno già lavorando a sviluppare criteri diagnostici standard. Lo studio realizzato dall’Università cinese di Hong Konk, invece, è stato condotto su 2.433 studenti e studentesse del primo anno. Ad ogni studente è stato richiesto di completare un sondaggio che comprendeva domande sulla loro abitudini quotidiane, come l’uso e il tempo medio trascorso in connessione su Internet, le abitudini legate al sonno, l’igiene, l’esercizio fisico e all’interazione sociale. Gli studenti sono stati divisi in tre categorie in base alla quantità di tempo speso quotidianamente sul web: quelli che fanno un uso limitato (meno di 1 ora al giorno), un uso moderato (1-4 ore), e un uso pesante (più di 4 ore).

L’IDENTIKIT DELL’INTERNET-DIPENDENTE – Secondo i risultati, il profilo comune a quanti hanno presentato un uso pesante è il seguente: maschio, ateo o poco religioso, studia ingegneria o materie tecnologiche, con genitori con livello di studio medio-basso. Questi studenti risultano anche quelli meno propensi a mangiare pasti sani, a condurre l’esercizio fisico od impegnarsi in sane pratiche igieniche. Dalla ricerca è emerso pure che i ragazzi che fanno un uso “pesante” di internet, sono anche quelli che presentano maggiori probabilità di sviluppare problemi di salute ma allo stesso tempo, sono anche quelli meno disposti a farsi curare e ad affidarsi a specifici trattamenti medici anti-stress ed antidepressivi. Infine, questi studenti che fanno un uso massiccio della rete, sono risultati anche essere quelli che sviluppano meno amicizie tra coetanei e meno relazioni sentimentali.

QUALCHE INCONGRUENZA PERÒ C’È – Nonostante l’associazione appaia evidente tra l’uso di Internet, la salute e la stessa funzione sociale, ci sono a nostro avviso alcuni limiti nella ricerca che dovrebbero essere considerati. Gli studi non hanno determinato “scientificamente” – cioè dimostrando una conseguenzialità di causa-effetto – se l’uso intenso di Internet provoca ricadute in termini di peggioramento delle condizioni di salute e delle disfunzioni sociali dei soggetti “internet-dipendenti”. Anche perché non è stata affatto provata che quanti sono sicuramente afflitti da certe malattie indicate nelle due ricerche, siano poi attratti da Internet in quantità maggiore di altri soggetti. I ricercatori del HKU nel loro studio riportano solo due fattori che possono influenzare la quantità di ore che gli adolescenti trascorrono su Internet: l’avvicinamento – in termini di età – precoce ad internet e il coinvolgimento dei loro genitori. Una gran parte degli studenti che dichiarano di fare un uso “leggero” di internet sono giovani che si sono trasferiti a Hong Kong dopo l’età di 16 anni. Molti, quindi, sono studenti provenienti dalla Cina continentale dove internet (specie la banda larga) è meno usata o addirittura non esiste. Ciò ha quindi suggerito che gli adolescenti che crescono con un accesso a internet limitato hanno meno probabilità di sviluppare una dipendenza da Internet. Inoltre, sempre secondo quanto è emerso dal questionario dell’Università di Hong Kong, appare evidente come il basso controllo parentale è collegato anche allo scarso rendimento scolastico e persino al comportamento delinquenziale. Mettere l’uso o l’abuso di internet sullo stesso piano ci pare un’evidente forzatura.

COME USCIRE ALLORA DAL TUNNEL? – Comunque, secondo i ricercatori delle due università, la dipendenza da Internet può essere prevenuta. Ecco alcuni loro suggerimenti su come i genitori possono incoraggiare i loro figli a disconnettersi. Per prima cosa, introdurli a nuove attività che non includono il computer. Impostare un limite alla quantità di ore che possono spendere a giorno su internet e, soprattutto, dare l’esempio. Se si limita la quantità di tempo che l’adolescente può trascorrere al computer, bisogna limitare anche il proprio. Se infine si ritiene che la dipendenza del bambino è il risultato di un problema più grave, occorre in ogni caso consultare un medico o un terapeuta competente.

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