Il libretto di risparmio per i figli conviene?

Uno dei primi pensieri che attraversa la mente dei neo genitori è quello di lasciare un qualcosa ai figli, anche se questi sono in tenera età. C’è chi intesta case, chi dà loro una paghetta e chi apre un libretto di risparmio in banca o in posta.

IL SALVADANAIO IN BANCA – Il meccanismo è semplice. S’insegna al bambino il valore del denaro attraverso la custodia dello stesso in un conto al quale verranno aggiunti via via sempre più soldini in modo da generare un capitale. Questi prodotti, offerti da banche e poste, sono sicuramente vantaggiosi in quanto rappresentano un serbatoio sicuro di risorse da poter utilizzare, magari incentivando il risparmio così come avviene ad esempio per il prodotto “Bruco Conto”, del quale parleremo più avanti. Ma come vedremo dalla nostra analisi forse anziché aprire un libretto di risparmio sarebbe più opportuno pensare ad una soluzione differente. La banca non è un luogo per bambini e forse magari sarebbe meglio conservare questi soldi visto che, a parte proprio Bruco Conto, i tassi d’interesse sono ben lontani dall’essere considerati “interessanti”.

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COS’E’ IL BRUCOCONTO? – E partiamo con la nostra analisi proprio dal Bruco Conto del Banco Popolare. Si tratta di un prodotto destinato ai bambini fino a 12 anni. E queste sono le parole usate per presentare l’offerta:

Brucoconto è un conto davvero speciale creato per tutti bambini fino ai 12 anni. Con Brucoconto imparare a risparmiare è facile e divertente, oltre che utile ed educativo. Brucoconto infatti da valore ai tuoi risparmi, perché gli interessi maturano giorno dopo giorno facendoli crescere, e in più, per ogni 10 euro versati, ti regala 1 punto della fantastica BRUCORACCOLTA, il catalogo premi ricco di fantastici giochi! Insomma Brucoconto è davvero il conto per custodire al sicuro e con profitto i tuoi risparmi. Capire il loro valore diventerà per te davvero un gioco.

Insomma, il risparmio viene visto come fosse un gioco a premi. Con il primo versamento viene dato al bambino o alla bambina il Brucolibretto per registrare i Brucorisparmi ed una Brucoscheda per registrare i Brucopunti. Eh si, perché per ogni 10 euro versati, la banca fornisce un punto da usare per la raccolta punti più altri 10 punti bonus al superamento della soglia dei 1000 euro. I premi sono compresi in varie fasce di punti, 45, 80, 130, 190, 270. Il loro valore, come spiegato dal foglietto illustrativo, va dai 6,2 euro del gioco “Disney Baby Macchinine Press & Go” ai 44,63 del Monopoly Banking.

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LA PUBBLICITA’ – Sapere che un genitore potrebbe comprare un gioco in negozio risparmiando sui bollini certo farebbe più felice l’intera famiglia. Ma il meccanismo sembra studiato per cogliere l’attenzione dei bambini solleticando la loro fantasia ed il desiderio di un qualcosa che li stupisca. Prendiamo ad esempio lo spot che va regolarmente in onda sulle tv dedicate ai cartoni, con protagonista la mascotte del prodotto, ovvero il bruco “Bruky”, residente a “Fruttaville”:

I bambini si chiedono cosa fare della ricompensa in denaro per aver svolto i lavori di casa e mentre pensano ad un luogo dove poter nascondere il proprio piccolo tesoro, appare Bruky che consiglia loro di versarli in banca dove possono contare su un tasso d’interesse vantaggioso che cresce giorno per giorno. A questo punto andiamo però a vedere cosa significhi davvero il “brucoconto” aiutandoci con il foglietto illustrativo fornito dal Banco Popolare.

LE CONDIZIONI ED I RISCHI – Intanto sgomberiamo subito il campo da qualsiasi dubbio: stiamo parlando di un conto deposito dal saldo massimo di 10.000 euro, per una durata quadriennale. I soldi possono solo essere versati e non ritirati, pena la decadenza del progetto e la perdita degli interessi. Se si superano i 1010 euro, la cifra tonda (ovvero i 1000) può essere spostata in un altro prodotto, ovvero il certificato di deposito Bruco Cd. Un altro fattore che dovrebbe richiedere la massima attenzione dei contraenti (e quindi dei genitori) è il seguente:

Utilizzo fraudolento da parte di terzi del certificato al portatore, nel caso di smarrimento o sottrazione, con conseguente possibilità, alla scadenza, di riscossione del capitale e degli interessi esigibili da persona che appare legittimo titolare del certificato

Ovvero, chi ha il libretto, acchiappa il denaro. E poi. Se il saldo al termine dell’anno in corso è inferiore a 258,23 euro, la Banca non corrisponde interessi ma anzi chiede indietro le commissioni e le spese. L’interesse poi come dice lo spot matura giornalmente ma viene saldato solo al termine dell’anno in corso e viene calcolato nel seguente modo: se la cifra è inferiore a 1,200 euro, il tasso d’Interesse è del 2 per cento lordo. Se supera i 1,200 scende all’1 per cento. Il conto poi non presenta spese a parte l’invio del rendiconto cartaceo per un totale di 1,25 euro.

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L’OFFERTA DI FRIULADRIA Ma alla luce di quest’analisi è evidente che qualcosa non torna. La banca fornisce un interesse di un certo livello ma allo stesso tempo spinge genitori e bambini a versare altri soldi così da raggiungere premi più “allettanti”. Di fatto non c’è guadagno per il correntista, specie se consideriamo che sotto una certa cifra (ricordiamolo, 258,23 euro) non si maturano interessi ed anzi si pagano le spese. Ma andiamo avanti scoprendo cosa ha da offrirci Friuladria, gruppo Credit Agricole, la quale propone il libretto di risparmio Vyp Junior. Il saldo massimo qui è di 15,000 euro e se i versamenti possono essere fatti dai parenti del sottoscrittore (anche qui la fascia è 0-12), i prelievi sono un affare dei genitori, per un massimo di 250 euro giornalieri e 5000 mensili.

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LA VERSIONE DI UNICREDIT – Il tasso d’interesse è dell’1 per cento, con aliquota del rendimento al 20. I costi sono minimi, in quanto sono presenti 12 euro l’anno massimo di mantenimento e 0.85 euro per l’invio del  documento di sintesi periodico. Qualora si voglia recedere si può fare su iniziativa dei genitori o del giudice tutelare senza penalità e con la conferma dei valori maturati fino a quel momento. Ovvero quel che si è preso è preso. Non si restituisce. Anche Unicredit ha un prodotto destinato ai bambini dall’età compresa tra 0 e 12 anni. Parliamo di Genius Bimbi. Qui davvero non ci sono costi di gestione. E’ tutto a carico della banca, almeno fino a quando il bambino titolare non compia 13 anni.

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