Sandro Ruotolo: “Anche io sono gay”

“Voglio raccogliere immediatamente l’appello di Padellaro: anch’io sono gay. E mi auguro che nelle prossime ore anche tutti gli altri candidati, di Rivoluzione civile e di tutte le altre coalizioni, facciano outing: è vergognoso che nella culla della civiltà un omosessuale o un ebreo debba aver paura a circolare di notte”. Lo dichiara in una nota Sandro Ruotolo, candidato per Rivoluzione civile alla Camera e alla presidenza della Regione Lazio, raccogliendo l’appello del direttore del ‘Fatto quotidiano’, che oggi ha chiesto a tutti i leader politici di esprimere, con un ‘coming out’ comune, la solidarietà a Nichi Vendola, dopo gli insulti ricevuti in strada a Roma. “Casapound con la sua cultura fascista – aggiunge Ruotolo – ha inquinato il clima di Roma. Tutti devono impegnarsi per ripulire la Capitale del Paese da questa vergogna” (LEGGI QUI).


LA PROPOSTA DI PADELLARO
– In mattinata, in appoggio all’intervista a Vendola pubblicata dal Fatto, il direttore Antonio Padellaro aveva scritto:

In quale Paese civile un leader di partito rinuncia a camminare la sera per le strade della Capitale per timore di essere insultato se non addirittura aggredito? In quale Paese civile quello stesso leader corre questo assurdo rischio non per le sue idee politiche (e già sarebbe aberrante), ma a causa del suo orientamento sessuale? Da tempo i giornali pubblicano messaggi e dichiarazioni omofobe che da destra alcuni individui vanno rivolgendo a Nichi Vendola. Si tratta di spazzatura che prende di mira l’omo – sessualità del leader di Sel e non meraviglia che l’ultima mascalzonata provenga da un candidato di Casa- Pound a Roma. Spazzatura, tuttavia, che resta impunita e che può contare sull’assoluta indifferenza della cosiddetta classe politica italiana. Così, mentre a Parigi e a Londra i rispettivi Parlamenti approvano i matrimoni gay o ne fanno oggetto di storici dibattiti, all’ombra del Campidoglio la discriminazione diventa vera e propria minaccia fisica. Sarebbe bello cari Bersani, Berlusconi, Monti, Casini, Fini, Grillo, Ingroia che come nel film In&Out i leader della politica italiana esprimessero la loro solidarietà a Vendola dichiarando: “Io sono gay”. Sarebbe bello, ma poi il Vaticano che dice?

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