Piccoli seni crescono, e ci pensa Madre Natura

Le misure del decolletè aumentano, e non certo per la chirurgia estetica. Un quotidiano australiano analizza in ogni aspetto il fenomeno della crescita naturale del decoltè, e trae le sue conclusioni, tra dubbi, certezze e analisi sui vantaggi o svantaggi dell’”esplosione” delle maggiorate naturali.

Il quotidiano Sydney Morning Herald affronta una scottante e potenzialmente esplosiva questione; non si tratta di mafia, politica o crisi economica, ma di un argomento che, senza falsi moralismi, interessa davvero tutti, donne, uomini, etero, gay, lesbiche, adolescenti ed adulti: i seni. Ora, detto così potrebbe sembrare abbastanza banale, squallido e decisamente populista, ma l’articolo del quotidiano di Sydney affronta l’argomento con una serietà e precisione che lascia, almeno in un primo momento, sbigottiti, ma che poi risulta davvero interessante.

UNA QUESTIONE DI MISURE – Il nodo centrale che il Sydney Morning Herald affronta è la crescita, negli ultimi anni, delle misure medie del seno, e lo fa attraverso una serie di richiami a studi scientifici, testimonianze di esperti del settore della moda, medici e via dicendo, analizzando dettagliatamente i pro e i contro di tale aumento di volume. Ci viene spiegato che la crescita delle misure medie del seno, negli ultimi 50 anni, sono addirittura triplicate, passando da una coppa 10B di cinquant’anni fa ad un’attuale 14C. Le ragioni sono davvero le più svariate, e ognuna di esse viene analizzata con l’apporto di puntigliosi dettagli sul perchè e percome. Una delle motivazioni che appaiono più lampanti è da ricercare nella migliorate condizioni economiche di base e di conseguenza nella possibilità di poter accedere ad una alimentazione più ricca di carne.

CARNE DOPATA, CRESCITA SMISURATA? – L’aumento del consumo di carne, che il quotidiano di Sydney quantifica almeno quattro volte maggiore rispetto agli anni 60, ha fatto si che le misure dei seni siano aumentate. E questo non solo per la carne in se, che apporta al fisico indubbi vantaggi riguardante la crescita soprattutto in età infantile, ma anche per le sostanze “esterne” che vi si trovano contenute, come ad esempio estrogeni, ormoni della crescita e steroidi, utilizzati per gli animali da allevamento, che all’atto del consumo passerebbero direttamente dalla tavola all’organismo, risultando, seppur in misura minima, uno dei fattori che ha contribuito all’aumento così rapido delle misure dei seni. La crescita del seno, relazionata a questi agenti chimici addizionali, deve anche essere un campanello di allarme riguardo l’esponenziale aumento negli ultimi anni dei tumori alla mammella. Altro fattore a rischio legato alla crescita dei seni è l’obesità, che tende a far aumentare i livelli di estrogeni, e, combinata all’innalzamento dell’età del primo parto, e di conseguenza ad una assunzione della pillola contraccettiva per un periodo di tempo molto lungo, risulta essere un fattore a rischio per la salute della donna.

LE MAGGIORATE PERÒ PREFERISCONO LA TERZA – Ma l’aumento della misura del seno non è sempre una benedizione. Negli ultimi anni, in contrapposizione alla chirurgia di “aumento”, si sono anche moltiplicate le operazioni di riduzione del volume mammellario. Questo perchè un seno troppo voluminoso può portare delle conseguenze davvero fastidiose, soprattutto a donne di alta statura, con dolori alla schiena, al collo, mal di testa e via dicendo. L’articolo dell’Herald di Sydney mette in risalto che la diminuzione del seno è effettuato sempre più da ragazze giovani, e inoltre, coerenti al senso dell’artcolo, sottolinea il fatto che trent’anni fa le diminuzioni erano sull’ordine di 400-600 gr, mentre ad oggi la riduzione media è salita a 800 gr per mammella.

I ROMANI LE PREFERIVANO (QUASI) PIATTE – Ai tempi dei Romani le maggiorate erano viste di cattivo occhio, e chi possedeva un seno prosperoso adottava ogni tipo di misura al fine di apparire il più piatta possibile. Oggi un seno prosperoso è segno di salute (anche se a volte, come visto, può causare delle malattie) e di forte carica sessuale. E proprio il sesso è l’onda cavalcata dalla quasi totalità delle aziende che si occupano di moda intima. Se fino a qualche anno fa il reggiseno veniva utilizzato dalla donna media esclusivamente per lo scopo che il nome richiama, oggi invece l’industria della moda ha saputo valorizzare la carica sensuale del seno, creando prodotti che solo cinquant’anni orsono sarebbero stati considerati solo per donne di facili costumi. Invece, e fortunatamente, l’emancipazione femminile da una parte e il gradimento maschile dall’altra, ha fatto si che proliferassero nuovi modelli atti alla evoluzione dell’eros, domestico e non solo. Ma non c’è solo un’industria che del reggiseno ha fatto un simbolo dell’eros. L’aumento delle misure medie dei seni risulta oggi essere un problema per le donne sportive.

LA BIOMECCANICA AL SERVIZIO DELLA MAMMELLA – All’ università di Wollongong, la fisioterapista Deirdre McGhee studia, attraverso la biomeccanica, le oscillazioni dei seni più voluminosi al fine di poter creare reggiseni che consentano lo svolgimento senza impedimenti o penalizzazioni “natuali” a quelle donne che svolgono sport, che sia agonistico o meno. La McGhee fa notare come nel ciclismo, ad esempio, un seno con coppa 16D (molto voluminoso, quindi) raggiunge uno spostamento laterale fino a 27 centimetri, se non sostenuto e protetto a dovere. Il seno, quindi, è al centro di numerosi studi, scentifici e commerciali, volti al miglioramento della salute della donna in primis, ma anche alla fisionomia e all’immagine stessa della donna. E pensare che una volta la misura a coppa di Champagne era considerata come perfetta. Come sempre cambiano i tempi. E le misure.

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