Ustica, i francesi: “Anche se fosse colpa nostra, non lo saprete mai”

Schive le dichiarazioni delle alte sfere transalpine; sfuggenti, non definitivi i commenti. Vigendo il Segreto di Stato, secondo  “l’alleanza democratica” fra i due paesi la verità non verrà mai a galla. Anche nell’ipotesi di un coinvolgimento diretto della Francia.

Fra due giorni ricorrerà il trentennale della Strage di Ustica, il Dc80 dell’Itavia che precipitò nelle acque del Tirreno nel 1980. Ancora tutte da accertare le cause del disastro, e fra misteri e insabbiamenti, hanno fatto rumore le posizioni del Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, che alla fine del mese scorso ha lanciato la sua accusa: “è colpa dei Francesi”.

MURO DI GOMMA – “Sarebbe stato un missile, lanciato da un aereo francese per colpire un aereo libico con a bordo Gheddafi, ad abbattere il Dc9 Itavia sulle acque di Ustica”. E’ questa la verità di Francesco Cossiga, riferendo quello che, a suo dire, gli aveva confessato l’allora capo del Sismi. E i vertici francesi appaiono spiazzati da queste dichiarazioni, non sempre pronti ne a negare, ne a smentire. Ai massimi vertici regna l’incertezza: “non dispongo di informazioni a questo riguardo”, dice addirittura Valery Giscard D’Estaing, all’epoca Presidente della Repubblica francese. Trincerati dietro il no-comment anche i servizi segreti francesi, che interrogati in proposito ripetono come un mantra: “non abbiamo nessun commento rispetto a questa questione”. Ed Eric Denecè, a capo della divisione scientifica dell’intelligence, sostiene di non saperne “nulla. Si tratta di una vicenda che non ha niente a che fare con i servizi segreti”.

SEGRETI DI STATO – Che succede? Un aiuto ce lo vuole dare Pierre Darnis, docente di Rapporti Italo Francesi all’Università di Nizza. Il no comment della Francia non va assolutamente interpretato come un “non c’è niente da dire”, ma come un “non c’è niente che noi possiamo dire”, dove il noi sono le alte sfere francesi. “Il fatto che non si trovino interlocutori”, spiega Darnis,” non deve essere inteso come omertà francese. Ma solo come il fatto che nessuno oggi tra ministri e alti funzionari in carica è in grado di rispondere: la strage di Ustica è cosa vecchia, coperta da segreto di Stato“. Dunque sono i segreti di Stato incrociati, quello italiano e quello francese, ad impedire che si faccia luce su questa parte oscura del passato europeo.

NON SI SAPRA’ MAI – Finchè c’è il Segreto di Stato, la situazione non si sbloccherà. Neanche se fosse accertato il coinvolgimento francese, spiega Darnis. “Se per assurdo l’ipotesi del missile francese che per sbaglio ha colpito l’aereo italiano fosse vera, in nome dell’alleanza democratica tra Italia e Francia questa cosa coperta da segreto di Stato non trapelerà mai”, spiega ai microfoni dell’Ansa. Sulla stessa linea una controparte accademica Italiana, Fabio Liberti, che fa il ricercatore all’Istituto Francese di Relazioni Internazionali: la blindatura sotto il segreto di Stato è “tipica della cultura francese”. E d’altronde, anche Cossiga era ben consapevole che le sue dichiarazioni sarebbero rimaste lettera morta: “la Francia sa mantenere un segreto”, sosteneva, “e si è sempre rifiutata di rispondere alle nostre domande.” Sono consapevoli, però, i francesi, che il loro atteggiamento non li aiuterà ad essere scagionati, ma che invece contribuirà ad immergerli ancora più profondamente nelle acque del Tirreno. Per la corrispondente a Roma de L’Express,” il silenzio delle autorità francesi potrebbe avvalorare la tesi di una loro responsabilita”; e per Eric Jozef, decano delle penne francesi in Italia, che scrive per Liberation,“la Francia ha approfittato dei ritardi italiani per non rispondere mai”, e il coinvolgimento francese a questo punto è addirittura “probabile”.

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