Cosa succede se sale lo spread

Stefano Feltri sul Fatto ci spiega oggi cosa succede se sale lo spread, e cosa sta accadendo tra gli operatori finanziari dopo la fiammata di ieri conseguente all’annuncio di dimissioni di Mario Monti:

Ma nell’ultimo anno le banche italiane hanno utilizzato la liquidità fornita a basso costo dalla Banca centrale europea per ricomprare il debito pubblico italiano sul mercato di cui gli investitori internazionali si volevano liberare. E ora ne hanno i bilanci pieni. L’ef – fetto si è visto ieri: se molti operatori sul mercato vendono Btp, il valore dei titoli in circolazione si riduce. Quindi le banche italiane hanno subito una pesante svalutazione (teorica) degli asset in cui hanno più investito. Tutti i principali gruppi italiani, da Unicredit a Montepaschi a Intesa, si sono inabissati in Borsa, con crolli tra il 5 e il 6%.

È un effetto leva che rischia di diventare il vero pericolo per l’Italia:

Piccole variazioni dello spread determinano grossi problemi per le banche che, come ha confermato ieri Bankitalia, li trasferiscono poi all’economia reale riducendo i prestiti (-1% a ottobre su base annua). Ma davvero si tratta di uno “spread ad personam”, come lo definisce l’ex ministro Giulio Tremonti in un polemico comunicato stampa? Ci sono anche una serie di guai europei che si stanno coagulando, a cominciare dalla Grecia che non è riuscita a raggiungere l’obiettivo di ricomprare 30 miliardi di vecchio debito usandone 10 di nuovi finanziamenti (ne ha raccolti solo 26,5), cosa che mette a rischio lo sblocco del finanziamento da Europa e Fondo monetario nel vertice di giovedì.

E torna quindi la minaccia dell’uscita dall’euro:

Ma dagli umori dei trader sembra proprio che sia lo strappo di Monti ad aver tanto allarmato. È l’alba quando l’agenzia Bloomberg pubblica la dichiarazione di James Paulsen, del fondo Wells Capital Management di Minneapolis, che ben rispecchia l’atmosfera: “Ci si preoccupa che l’uscita del primo ministro possa improvvisamente far svanire l’atmo – sfera di relativa calma attorno alla zona euro”. Poi, da Oslo cominciano ad arrivare dichiarazioni di sostegno a Monti che legittimano i timori sul futuro. Il presidente del Consiglio Ue Herman van Rompuy è rimasto stupito dell’addio del Professore: “Ma – rio Monti ha fatto un gran lavoro come premier. Ha riportato fiducia nell’Italia e l’Italia è un elemento chiave della zona euro, Monti è stato di grande aiuto nel mantenimento della stabilità”.

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