Le casalinghe hard per arrotondare lo stipendio

07/12/2012 di Alberto Sofia

Avevano deciso di sfidare la crisi con vibratori, frustini e stimolanti. Quelli ritrovati in casa, insieme a manette e preservativi, dai carabinieri di Montesilvano, in provincia di Pescara, nella casa a luci rosse tenuta in piedi da “casalinghe disperate” e donne disoccupate. A riportare la notizia “Il Centro”, in un articolo di Simona De Leonardis.

TEMPI DI CRISI – Bastava fare una telefonata e in dieci minuti veniva organizzato un incontro hard, in un “centro” visitato soprattutto da funzionari e negozianti, come rivelano le forze dell’ordine. E i costi? Cinquanta euro a prestazione, che diventavano cento se si richiedevano due donne insieme. Per un incasso a fine serata di circa 500 euro a giornata.

LE DONNE – Quasi tutte italiane le donne che “curavano la casa”, tranne una straniera, di età compresa tra i 30 e i 50 anni. E dietro il dramma di una scelta forzata: con la crisi che incombe, per loro era l’unico modo di arrotondare lo stipendio. C’era poi chi proprio un lavoro non ce l’aveva, come una ex estetista rimasta disoccupata da poco tempo. Il blitz dei carabinieri è scattato dopo sei mesi di indagini e l’identificazione di 15 clienti. Operai, imprenditori, commercianti tra i 20 e i 60 anni. Ma non solo: è stato sorpreso anche un funzionario di un ente pubblico pescarese. Per prenotare le camere da letto bastava telefonare ai numeri pubblicati su diversi siti on line.

SEQUESTRO – Adesso il locale è stato sequestrato in modo preventivo per esercizio della prostituzione. Così come le particolari prove del reato, ovvero gli strumenti hard da lavoro. Due sono le persone denunciate per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione: un uomo di 43 anni, di Montesilvano, affittuario ufficiale dell’appartamento. E una donna 35enne che l’aveva preso in subaffitto. Così come accertamenti dei carabinieri stanno coinvolgendo anche il padrone di casa: “Se dovesse emergere una discrepanza evidente tra il valore del locale e l’affitto pagato sarebbe possibile contestare anche a lui il reato di favoreggiamento”, si legge.  Ma le indagini non sono ancora finite. Questo perché le casalinghe disperate potrebbero essere molte di più.

LEGGI ANCHE:

 

 

Share this article