Lo scandaloso listino prezzi del bar dell’Assemblea Regionale Siciliana

23/11/2012 di Redazione

Sicilia5Stelle, il sito del MoVimento 5 Stelle per la Sicilia di Giancarlo Cancelleri, riporta oggi il listino prezzi del bar dell’Assemblea Regionale Siciliana:

L’autore dell’articolo sul sito dei 5 Stelle è Francesco Lupo. Che spiega:

Con meno di un euro è possibile prendere caffé e cornetto, con 11 euro circa viene servito un pranzo luculliano con antipasto, primo, secondo, frutta e caffé. I prezzi cambiano improvvisamente quando a pagare sono i cittadini. L’ARS annovera banchetti di ogni tipo, e questi banchetti necessitano di posate d’argento, cristalli, vini pregiati delle migliori marche, e quanto di eccellente il mercato abbia in circolazione (non vorremo certo sfigurare di fronte a certi ruoli istituzionali), se non fosse che i prezzi tornano ad essere quelli reali, per intenderci, quelli che riscontreremmo in un ristorante di buona qualità. Il servizio a buffet con le stesse pietanze servite ai deputati da 11 euro diventa 35 euro, per rincarare ulteriormente a 45 euro se servito al tavolo. Le spese chiaramente sono a carico della Presidenza, non più del singolo onorevole, che può quotidianamente godere di una caprese a 1.50 euro (prezzi da mensa universitaria). Cerchiamo per un attimo di evitare ogni istinto “demagogico” (sarà irrefrenabile consultando il menù lo ammetto) e riflettiamo in termini di spese improduttive che in questo momento la regione deve affrontare per evitare il default. Il caso buvette merita dei chiarimenti, e di certo non risanerà i debiti contratti dalla Regione, ma sicuramente concorre alla reale spending review con principi di equità, che troppo spesso vengono trascurati. I capitoli degli sprechi vanno individuati e sanati, in quanto adducibili ad una gestione insana della “res publica” e ci auguriamo che ciò avvenga in tempi brevi e certi. In un momento in cui la disoccupazione nazionale ha raggiunto livelli record sfiorando l’11% (aumentata del 25% rispetto al 2011), come si può giustificare una “svista” di tale entità da parte di tutte le forze politiche che hanno permesso un doppio stipendio a delle figure “gradite” ? Perché una ditta ha l’obbligo di garantire dei prezzi ribassati per i nostri parlamentari che hanno un reddito di una certa consistenza? Sono domande lecite per i nostri politici o verremo etichettati come “i soliti grillini”? Personalmente ritengono che i siciliani meritino qualche risposta.

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