Scorie nucleari negli Usa: quel buco sotto Yucca Mountain

In caso di terremoti o di spostamenti geologici potrebbero quindi raggiungere le falde acquifere e di qui diramarsi a grande distanza. Infatti, come detto, queste scorie rimangono attive per decine di migliaia di anni.

IL CIMITERO DEGLI ZOMBIE NUCLEARI – Per liberarsi in futuro di queste scorie velenose, mettendole in luoghi sicuri, lontani dalla presenza umana, esistono vari progetti. Alcuni quasi fantascientifici, come quello che prevede di spedire le scorie in orbita solare con dei razzi, in modo che escano dalla gravità terrestre. Ma il rischio che qualcosa vada male durante il lancio è troppo grande. Un’altra idea, invece, consisterebbe nel trapanare il fondo degli oceani ed inserirvi degli speciali contenitori che sarebbero lentamente risucchiati verso il centro della Terra. Infine, il progetto più avanzato e forse più concreto è quello che prevede di seppellire queste scorie in antichi strati geologici particolarmente stabili, come i letti di sale di vecchia formazione a 1.000-1.500 metri di profondità. Si tratterebbe di mettere le scorie in contenitori di circa 30cm per 3m di lunghezza e farli scendere in fori praticati nello strato geologico di sale. Questo sistema permetterebbe di distanziarli gli uni dagli altri per consentire la dispersione del calore prodotto dalle scorie stesse. Infatti, a causa del lunghissimo periodo di decadimento, il periodo di calore più intenso dura per i primi due secoli ad una temperatura di circa 300 gradi. Nel giro di 50 anni il sale ricristallizzerebbe, rinchiudendo ermeticamente le scorie.

LE SCORIE SONO DURE A MORIRE – Vi sono sostanzialmente due tipi di scorie. Nei prodotti derivati dalla fissione, la tossicità scompare in un periodo di 6-8.000 anni. Invece il plutonio, che non genera molto calore, rimane in concentrazione pericolosa per periodi di alcune decine di migliaia di anni. E’ evidente che le scorie prodotte dalla combustione atomica per fornire energia alla nostra generazione verranno “date in dote” a quelle successive. Un problema non solo pratico ma anche etico e morale, come si vede. Il sistema di “sepoltura” prima descritto, ricorda quello degli antichi faraoni; anche allora si praticavano gallerie scavate nella terra che portavano alle tombe, dove poi venivano richiuse ermeticamente per custodire il loro segreto, come sappiamo per millenni. Questa volta, però, nei sarcofaghi nucleari si rischia di trovare maledizioni molto più velenose e pericolose di quelle del noto faraone Tutankhamon… Del resto, negli ultimi 50.000 anni vi sono state ben 5 ere glaciali che hanno modificato profondamente l’aspetto e la fisionomia della Terra. Nei prossimi 50.000 anni è probabile che accada altrettanto, senza parlare dei cambiamenti nell’organizzazione umana e sociale che potrebbero modificare profondamente l’immagine che noi oggi ci facciamo del futuro.

ED IO PAGO… – Il costo per la conservazione delle scorie nucleari è enorme, diciamolo subito. Secondo stime fatte negli anni novanta, solo per incapsulare e disporre in condizioni di sicurezza le scorie ad alto livello di radioattività, si dovranno spendere nei soli Stati Uniti oltre 110 miliardi di dollari (al valore del 1996); in Canada, 9,7 miliardi; in Francia e Germania, rispettivamente oltre 7 e 5 miliardi. C’è chi propone un unico sito in cui stoccare tutte le scorie e chi, invece, propone di ripartirle in più siti. C’è anche chi propone di inviare le scorie più pericolose in qualche paese disponibile a tenerle, naturalmente dietro forte compenso. Tale ipotesi viene però respinta da altri, in base alla considerazione che ciò significherebbe esporre a rischio le popolazioni di questi paesi. C’è inoltre da tener conto del fatto che lo “smaltimento” delle scorie radioattive è divenuto un lucroso affare per società senza scrupoli, che si occupano di esportare le scorie nucleari, non frutto di fissione (cioè non vengono dai reattori) nei paesi più poveri senza le necessarie misure di sicurezza o di collocarle in contenitori che vengono gettati sul fondo del mare, con gravi conseguenze ambientali e sanitarie. Chissà se questa volta il gioco varrà davvero la candela, per quanto nucleare…

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