Astronauti su Marte

Marte è meno radioattivo del previsto. Lo rivelano i dati inviati sulla Terra dal rover della Nasa Curiosity, lanciato un anno fa e atterrato il 6 agosto scorso sul pianeta rosso. Stando a quanto riferiscono gli studiosi la superfice marziana sarebbe maggiormente protetta della nostra dai raggi cosmici galattici.

 

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ATMOSFERA SOTTILE – I risultati dimostrano che l’atmosfera di Marte, dallo spessore dell’1% rispetto a quella italiana fornisce una forte schermatura dalle particelle in rapido movimento. Curiosity ha rilevato che il livello di radiazioni varia dal 3 al 5% durante il giorno a seconda dello spessore della stessa atmosfera. Questi dati indicano, dunque, che ci sono buone probabilità che un giorno degli astronauti possano mettere piede su Marte. Le radiazioni misurate sono infatti inferiori a quelle registrate dalla Stazione Spaziale Internazionale. “Assolutamente. Gli astronauti possono vivere un questo ambiente”, ha spiegato ieri in una conferenza stampa Don Hassler, scienziato del Southwest Research Institute di Boulder, in Colorado, Stati Uniti.

IL SOGNO DELL’UOMO – Dati più precisi verranno diffusi nel corso di una grande conferenza dell’American Geophysical Union che si terrà a San Francisco tra il 3 e il 7 dicembre. Il vero problema per l’esporazione umana di marte – spiegano gli esperti – è la determinazione della quantità di eventuali radiazioni che si accumulerebbero durante tutta la missione spaziale, durante il viaggio e durante la permanenza in superfice. Dovrannno, ad esempio, essere scoperti gli effetti delle tempeste solari. “L’obiettivo è di ottenere tutti i numeri”, ha detto Hassler. Nel corso della conferenza sono stati resi noti nuove informazioni relative a venti, pressione atmosferica e temperatura.

 

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