“Io, anoressica di 29 chili”

Il viaggio della Bild nel privato di una ventenne arrivata a pesare 29 kg. La ragazza ha trovato la forza per iniziare una vita nuova e la racconta per aiutare gli altri.

 

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L’INCONTRO – L’inferno di Hanna è durato quattro anni e poi è finito nel libro autobiografico “Kontrolliert ausser Kontrolle” perché “vuole aiutare chi soffre di questo problema”. Hanna ha smesso di pesarsi in modo ossessivo ma paga ancora lo strascico delle conseguenze dell’anoressia che l’ha tormentata per mesi: “Non riesco a guardarmi allo specchio quando indosso solo l’intimo e ho ancora un comportamento lievemente disturbato a tavola”, ammette con franchezza.

attenzione la gallery contiene anche gli scatti della malattia:

LO SBAGLIO – Tutto è iniziato quando improvvisamente, Hanna Charlotte Blum Roth ha smesso di apprezzare il suo corpo: “Ogni cosa sembrava un problema, non mi piacevano i capelli, le unghie e poi il peso. Il peso era la sola cosa che avrei potuto subito cambiare”. A maggio dell’anno scorso, Hanna pesa solo 32 chili e finisce in ospedale ma continua a perdere peso e arriva la soglia dei 29 chili. È leggera come una foglia e fluttua tra la vita e la morte: “Ho preso il lassativo e adesso sono vuota. Vuota e debole. Inizio a vedere immagine scure, tutto si fa nero davanti ai miei occhi, sento che devo vomitare ma non c’è più niente: allora, cos’è?” scrive la ragazza in un passo del libro. “Mamma, mi sento così male, vorrei solo sprofondare nel letto e dormire”.

LA RINASCITA – “‘Hanna, perché ti stai facendo questo?’ chiede mia madre e arriva nella stanza con un bicchiere d’acqua perché devo almeno idratarmi. Bevo mezzo bicchiere, molto lentamente, ma è come se l’acqua mi strangolasse e penso di essere quasi morta” scrive ancora Hanna che trova la forza nella scuola: “È stata la sola cosa in grado di distrarmi, dove a volte riuscivo a non pensare al cibo”. Poi è arrivata la psicoterapia, che le è stata di grande aiuto: “L’anoressia ha rubato la mia giovinezza. A 15 avevo una vita normale: un ragazzo, degli amici, andavo alle feste ma a 16 è arrivata la malattia. Ho perso il mio ragazzo, gli amici, tutto quello che avevo. Ho smesso di fare sport perché era diventato troppo pericoloso. Nessuno può ridarmi quei quattro anni. Ma ho intenzione di mettercela tutta e di andare avanti”. La lotta di Hanna continua e raccontiamo questa storia per dare forza a tutte le persone che soffrono di disturbi alimentari.

 

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(Photo Credit/Die Bild)

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