Silvia Deaglio: la figlia della Fornero e la lettera di minacce

“Il mio curriculum è pubblico e non c’è nulla da aggiungere”. Silvia Deaglio, figlia del ministro Elsa Fornero e dell’economista Mario Deaglio, rispose così al Corriere della Sera quando cominciò la polemica – partita a furor di pogrom sui social network e poi sbarcata sui giornali – sulla sua professione di professore associato alla facoltà di medicina di Torino, stesso ateneo in cui insegnano la madre e il padre.

 

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LA LETTERA DI MINACCE – Oggi Repubblica nell’edizione di Torino racconta di una lettera di minacce arrivata alla Deaglio, arrivata all’università – e quindi a un indirizzo pubblico – e su cui indagano i carabinieri. La busta, di colore giallo, era senza mittente e con un francobollo francese; all’interno del plico, riporta ‘La Repubblica’, c’era un foglio bianco di formato A4 su cui era incollato una foto con un ritaglio del presidente del Consiglio Mario Monti insieme al ministro Fornero. Poco piu’ in basso la scritta ‘Quando arrivera’ il furore del popolo saranno c…. amari’. La busta e’ stata sequestrata e inviata al reparto scientifico dell’Arma per effettuare analisi. In particolare, si cercano tracce di impronte digitali o di dna che permettano di risalire all’autore del gesto intimidatorio. Che parte da una campagna di stampa ben precisa: qualche tempo fa, proprio in risposta all’articolo del Corriere, su Dagospia si notava il seguente titolo:

La mail pubblicata da Dagospia recitava:

Pare impresa improba per i giornalisti italiani incrociare i nomi del Presidente della Commissione di “quel” concorso, il Prof. Alberto Piazza, e la suddetta. Peccato, perché mettendo i due nomi su Google si scoprirebbero cose interessanti: ad es., che i due sono attualmente entrambi componenti dello stesso Dipartimento dell’Università di Torino (http://www.unito.it/unitoWAR/page/dipartimenti3/D024/D024_giunta1) oppure che lo stesso Prof. apre un Convegno indetto dall’HuGeF, di cui illustra le “linee di ricerca 2010-11”, e che il successivo relatore è la non ancora Prof. “Deaglio Fornero” http://flipper.diff.org/app/tools/info/3074.

 

Eh sì, non ancora Prof, perché il Convegno è del 7/9/2010, mentre il Concorso si chiude “solo” il successivo 24/9, come si legge qui http://www.uffdoc.unich.it/6sedmed03IIfasciaI2008psi.htm). Il giorno prima, i candidati avevano sostenuto la prova didattica (la cd. “lectio”) ed il Prof. Piazza esalta la “non comune esperienza comunicativa della candidata” (cfr. http://www.uffdoc.unich.it/5sedmed03IIfasciaI2008psi.htm ). C’era proprio bisogno di affrontare il viaggio fino a Chieti se aveva avuto modo di apprezzare tali capacità comunicative solo due settimane addietro?

TANTO PER CAPIRE – Anche su Indymedia di lei non si parla granché bene:

Anche qui nell’articolo si legge:

Ma a scatenare voci maliziose è l’incarico di “responsabile unità di ricerca” assegnatole dalla HuGeF, fondazione che ha come mission la ricerca di eccellenza e la formazione avanzata nel campo della genetica, genomica e proteomica umana. Una benemerita istituzione creata e finanziata dalla Compagnia di San Paolo, ente del quale la Fornero è stata vicepresidente (2008-2010) e per conto della quale è stata designata alla vicepresidenza della banca Intesa, carica lasciata solo dopo aver ricevuto la nomina ministeriale. Nulla di irregolare: di certo la dottoressa Deaglio è brava, titolata e competente. E magari è vero – come informa l’entourage del ministro – che in quel contesto non percepisce il compenso direttamente da HuGef.

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La vicenda ha scatenato la solita macchina del fango:

LA SOLIDARIETA’ – Per il gesto vile è già arrivata la solidarietà di partiti e sindacati: “Condanniamo con fermezza il vile e grave atto intimidatorio che e’ stato rivolto alla figlia del ministro Fornero, Silvia Deaglio. Azioni come queste, oltre ad essere indegne di un Paese civile, sono esattamente il contrario di quanto serve per un dialogo che ci permetta di costruire una societa’ migliore”, dichiara il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, in merito alla notizia della busta contenente minacce recapitata alla docente universitaria Silvia Deaglio. “Non e’ certamente colpendo gli esponenti della politica negli affetti familiari – prosegue il sindacalista – che si fanno valere le ragioni di chi dissente.
Al contrario, azioni ignobili come quella di oggi possono soltanto contribuire a rendere il clima in Italia ancora piu’ teso, e a distrarre l’attenzione dalle giuste proteste di chi mostra il proprio disagio in modo corretto e civile”. “Esprimo solidarieta’ e vicinanza, a titolo personale e di tutta l’organizzazione – conclude – a Silvia Deaglio e al ministro Fornero”.

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