Donatella Papi: dopo Izzo, anche i Casalesi

20/03/2010 di Dipocheparole

La giornalista che ha sposato il mostro del Circeo ringrazia via Facebook i camorristi in galera per gli auguri per il matrimonio e annuncia che ha un piano per escludere l’applicazione del 41 bis per loro.


Andiamo bene. Donatella Papi in Izzo, la ex giornalista del Giornale che in questi giorni ha fatto molto parlare di se per il suo matrimonio con Angelo Izzo, il mostro del Circeo, sta scatenando un po’ di caos su Facebook. Prima per la comparsa di gruppi e pagine che ne criticano le prese di posizione e invitano a ricordare le “gesta” del suo sposo. Adesso con una dichiarazione a proposito di un insospettabile gruppo di suoi nuovi amici.

CAMORRA ON THE ROCKS – “Stasera ho avuto il regalo più bella della mia vita dopo mio marito, l’amore dei Rom e il bene di mio figlio. I Casalesi“, scrive la Papi . Che poi, in un commento, precisa meglio quello che vuole dire: “Ho ricevuto dei magnifici auguri per le nozze dai Casalesi. Grazie grazie di cuore. Vi amo. Amo le vostre famiglie, le vostre donne, i vostri figli soprattutto. Spero che lo Stato li accolga e tuteli per farli crescere nei valori e nelle speranze di cittadini italiani. E che insieme a tutti i capaci di buona volontà si possa abbattere gli ostacoli disumani del 41 bis, il carcere senza speranza. Una aberrazione che ho studiato non solo essere anticostituzionale. Ma, ho anche io un regalo per voi, c’è un aspetto ancora non considerato che ne potrebbe escludere l’applicazione. Fatemi provare, forse ci riusciamo. Le parole che mi avete indirizzato sono belle, sincere, le migliori“.

LE POVERE VITTIME – Informa Wikipedia che il Clan dei Casalesi è un cartello camorristico della provincia di Caserta che prende il nome dalla sua città d’origine, Casal di Principe. Ne fanno parte differenti clan. Le attività della cosca sono state segnalate in diverse regioni, come l’Emilia-Romagna (Modena, Reggio Emilia, Parma, Bologna, Rimini, Ferrara)[1], la Lombardia (Milano), il Lazio, la Toscana. Nel corso degli ultimi anni ha esteso i propri affari anche in altri paesi, comunitari e non. Secondo una stima della DDA di Napoli il fatturato risultante delle aziende controllate dal clan e dei traffici illeciti si aggirerebbe attorno ai 30 miliardi di euro. Dal 1985 al 2004 sarebbero stati compiuti dal clan 646 omicidi. Insomma, le lagnanze sull’appiglio legale con cui far sparire il 41bis dal carcere per il clan non dovrebbero avere molto seguito. Rimane che la signora, forse, dovrebbe calmarsi un pochino. Prima di scatenare, involontariamente magari, qualche situazione poco divertente.

edit: dopo un annuncio di querela via Facebook da parte di Donatella Papi a causa del sommario, abbiamo editato la frase precisando e citando testualmente quello che lei aveva detto nello status, ovvero che “c’è un aspetto non considerato che potrebbe escludere l’applicazione del 41bis”, consentendo così la carcerazione “normale” con i relativi benefici.

Share this article