Gradisca presidente. La verità della escort più famosa del mondo (2/2)

Riassunto della puntate precedenti. Patrizia D’Addario vuole completare il suo stupido stupido hotel. Silvio Berlusconi vuole inzuppare e far finta che Patrizia gliela dia a gratis. Riuscirà il nostro eroe a pucciare il biscotto o almeno a limonare? Attenzione: i contenuti di questo articolo potrebbero urtare la sensibilità di chi ancora ne ha una. Si consiglia pertanto di metterla all’asta su e-bay prima di procedere alla lettura.

Riassunto del riassunto delle puntate precedenti: Vertigoz per motivi che sfuggono all’umana comprensione ha comprato il libro della D’Addario al prezzo di 17 euro e 90, ma approfittando dello sconto del 15% della libreria sotto casa sua l’ha pagato solo 15 euro e 21 centesimi. Poiché il sedicente giornalista Alessandro D’Amato si è rifiutato categoricamente di rimborsargliene il costo, pur avendolo già da tempo privato dei ticket restaurant, Vertigoz ha intrapreso un sit-in nel suo ascensore che prevede la lettura integrale di tutte le opere della D’Addario commentate dal CattomoderastaDal Vangelo secondo Patrizia D’Addario (Aliberti editore).

RESOCONTI – Giampi chiama Patrizia e la informa che il premier vuole rivederla. Patrizia accetta e si mette la divisa d’ordinanza: tubino nero, trucco leggero, autoreggenti. Insieme a Barbara (Montereale) aspetta in albergo che Silvio si faccia vivo. Giampi (Tarantini) telefona e avverte che il premier farà un po’ tardi: “è occupato in un colloquio con il presidente della Repubblica“.  Immaginiamo cosa abbia in testa Berlusconi mentre parla con Napolitano, un ex comunista di 84 anni. “Un provvedimento d’urgenza non si può varare in contrasto con sentenze passate in giudicato”. “Pronto a cambiare la Costituzione sulla figa d’urgenza. Convocherò un paio di tette per approvare entro tre cazzi una legge che contenga la norma sulla fellatio prevista dal deretano”Berlusconi si libera dell’incomodo e le due sgualdre raggiungono Palazzo Grazioli: “Ci fanno accomodare direttamente in sala da pranzo dove troviamo un buffet da dopo cena, frutta e dolci. Io, come già detto, mangio tantissimo e i dolci mi fanno impazzire. Il gelato è buonissimo, cioccolato e pistacchio“.  è da questi piccoli particolari che si giudica una giornalista d’inchiesta. Patrizia D’Addario, uno sguardo lucido ma al contempo amare sulle umane miserie e il gelato al pistacchio.  “Mi servo abbondantemente, come sempre. A dire il vero la torta allo yogurt che ci avevano offerto a conclusione della cena abbastanza ‘ordinaria’ della volta precedente era superiore. Dico ordinaria per essere gentile, perché faceva veramente schifo: antipasto di bresaola, rigida come suola di scarpe, con sottaceti, tagliatelle ai funghi salatissime e una scelta di secondi fra hamburger e patate e pesce surgelato sempre con patate”.  Insomma, se c’è una cosa che non manca a Palazzo Grazioli sono le patate. Due forchette e un gambero per il ristorante di via del Plebiscito “Certo, il cuoco si sarà detto, stanno con il premier mica guarderanno alla cena. Mica tutte. Non tengo per me la critica e quando sarà il momento – la notte stessa – suggerisco al premier di cambiare cuoco”.

PENI-TENZE – Non si può dire che la D’Addario a Palazzo Grazioli sia passata invano. C’è ancora chi la ricorda con affetto, la famiglia del cuoco, quattro bocche da sfamare e per cena solo bresaola al retrogusto di Reebok Pump. “Filvio, volevo dirti. Il cuoco fa fchifo!”. “Li licenzio tutti, tutti! Cambio la Costituzione!”. Dopo un po’ arriva Berlusconi con la sua solita paccottiglia: “Anelli, braccialetti, collanine, spille, tutte – potete intuirlo – a forma di farfalla”Berlusconi, noto economo sempre attento al bilancio familiare, si sdebita come può. “Ce l’hai il coso per fare i grattini alla schiena? E la rana di legno che si suona col bastoncino?”. In cambio di una guida del Pappamondo chiede un paio di pompe al sugo di lepre.  “Anche stavolta racconta barzellette e canta” e tra una barza e l’altra il solito giocagiué: “Mi accarezza, accarezza le altre e guarda me. Le ragazze lo accarezzano a loro volta, ma lui non ha occhi che per me. Non c’è competizione, lui mi ha già scelto. Il gioco di carezze e fuga dura un bel po’, ma riguarda solo le altre. Io mi lascio accarezzare, ma non ricambio”.  Ma di che carezze si tratta? Il parroco di Monterotondo Scalo interrogato in merito ha assegnato di getto dieci avemaria e tre padre nostro.  “Fra una carezza e l’altra, una barzelletta e una canzone”, due amici una chitarra e uno spinello, “ci mostra un album di foto, sua moglie, il nipotino”. I soliti trucchetti da quattro soldi per tenere alta l’eccitazione quando si è circondati da un branco di puttane. “Guarda, questo è il mio nipotino. Non ti viene voglia di fargli una carezza in punta? “Guardiamo di nuovo filmati sulla sua attività, l’incontro con Bush alla Casa Bianca, un corteo di Roma con grandi bandiere, quello a favore della famiglia (sic). Mentre il film scorre lui mi accarezza i capelli, le orecchie, il viso. Mi bacia, a lungo. Poi infila le mani tra le mie cosce, di nuovo ‘che bella pelle che hai’. E di nuovo non si accorge che sono calze”.  Di nuovo un premier che non sa distinguere una sorca da un par de mutande. Berlusconi come suo solito si bulla, conosco Bush, io e Obama siamo pappa e ciccia, vado in palestra con Sandro Bondi. A lui le donne piace conquistarle, è Tarantini che si ostina inutilmente a volerle anche pagare.

FINALMENTE SOLI! –Mi blocca, torna a baciarmi, mi toglie il respiro, mi dice: ‘Basta ora mando via tutti, voglio restare solo con te’. Chiama Giampi e gli dice di portare via tutti. E aggiunge: ‘Lei è molto bella, può avere tutto dalla vita'”. Può diventare velina, europarlamentare, nobel per la fisica, basta un giro di telefonate. Accademia Reale Svedese?, mi consenta, c’ho qui una ragazza che sa tutto sulla teoria delle stringhe e fa degli ottimi soffoconi al pesto.  “‘Penserò io al suo progetto’, aggiunge il premier, ‘la sua vita cambierà, ha già sofferto tanto, ha bisogno di una mano”. La ragazza ha sofferto e s’offre ancora. Ha bisogno di una mano per s’offrirsi un altro po’. Il disturbo cazzaro di personalità di Berlusconi ha sempre la meglio, telefona a Vespa per siglare in diretta un contratto con la D’Addario.  Le ragazze salutano, Giampi si congeda, Berlusconi è solo con Patrizia (se avete dei bambini da mandare a letto questo è il momento buono, che di qui in poi si balla).  Il premier l’accompagna in bagno: “Hai bisogno di qualcosa?” “Di un colluttorio”. Per bere l’amaro calice meglio anestetizzare l’epiglottide con il Tantum Verde“Il presidente è molto gentile con me, è affettuoso, a tratti mi sembra un bambino che ha vinto il premio al luna park”, un’ottima descrizione di Berlusconi a prescindere.  “La stanza è buia, lui ama il buio”, così non gli si vede la prostata che gli esce dal naso. “Su un tavolo c’è una grossa teiera, più tardi scopro che contiene un infuso d’erba che berremo per tutta la notte”. Un infuso d’erbe della Novartis.  “Improvvisamente il premier entra e io sobbalzo. è tutto vestito di bianco e lo prendo per un fantasma. Pigiama di seta bianco, vestaglia di seta bianca. Mi osserva”. Scream! Dolcetto o scherzetto? Ah no, è Berlusconi in pigiama bianco.  “Mi mette sotto di sé, vuole che capisca subito che lui è l’uomo e io la donna. […] Lo accolgo dentro di me, mi soffoca di baci, amore, amore, amore […] Ci baciamo all’infinito, lui soprattutto le mie parti intime, adora farlo”Berlusconi ama baciare le parti intime della D’Addario. Berlusconi è altruista, preferisce dare che ricevere. Solo quando si tratta di inculare preferisce stare sopra.  “Mi do da fare anche io anche se il presidente preferisce fare piuttosto lui […] Dopo un primo assalto, giunto alla completa soddisfazione, ricomincia tutto daccapo”.  “Mi spiega che essendo stato operato non ha eiaculazione classica”. Apriamo l’angolo dell’urologo. Berlusconi è stato operato alla prostata e quindi soffre di eiaculazione retrograda (ad occhio e croce ne soffre anche Calderoli).

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