Massaggio hard con estorsione

Sono stati condannati per estorsione in concorso i responsabili di un centro massaggi di Cervignano del Friuli, Udine, che avevano filmato sedute hard di un loro facoltoso cliente al solo scopo di estorcergli denaro.

 

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LA SEDUTA DIVENTA HOT – Lo racconta Il Messaggero Veneto in un articolo a firma di Alessandra Ceschia:

Aveva varcato la soglia del centro estetico di Cervignano con l’intenzione di sottoporsi a un massaggio. Poi, però, la prestazione si era spinta più in là e aveva assunto ben altre prospettive. Lui, un facoltoso signore con tanto di moglie e figli a casa, proprio non se l’era sentita di interrompere quella seduta e nemmeno si era lagnato del trattamento ricevuto. Anzi, si era ripresentato la settimana successiva confidando in un bis. A quel tempo, però, la trappola era già scattata. Niente trattamenti speciali nel corso di quell’appuntamento, sono il racconto del titolare del centro e della sua collaboratrice: gli avevano raccontato che era finito nell’obiettivo del fidanzato della massaggiatrice a loro insaputa. Secondo il loro racconto, il pretendente geloso aveva montato una telecamera all’interno del Centro e aveva ripreso tutto ciò che era successo fra la sua fidanzata e il cliente, quindi, accecato dalla rabbia, intendeva rendere pubblici i contenuti della videocassetta. L’unico modo per metterlo a tacere, dunque, era pagare. Così sono arrivate le richieste di denaro, preso dal panico, ha ceduto e ha pagato senza battere ciglio.

RICATTO DA 10MILA EURO – Dopo la richiesta di 10mila euro il cliente ha deciso di denunciare i ricatti. nei confronti del titolare del centro massaggi è stata pronunciata una sentenza di condanna a 5 anni e 6 mesi di reclusione e 800 euro di multa. Continua Ceschia sul Messaggero Veneto:

Oltre 10 mila euro, tanto per gradire. Quando è arrivata la seconda richiesta si è infuriato e ha minacciato di rivolgersi ai carabinieri. Il sopralluogo di questi ultimi aveva accertato la presenza di un sistema di videosorveglianza composto da ben quattro telecamere, una delle quali aveva l’obiettivo puntato sul divano del salotto. Troppo per essere un’iniziativa adottata da un fidanzato tradito assetato di vendetta. Ècosì che il titolare del centro estetico Stefano Nardini, 45enne di San Giovanni al Natisone e Anna Battistella, 35enne palmarina, sono finiti dinanzi al giudice con l’accusa di estorsione in concorso. Per entrambi il giudice monocratico del Tribunale di Udine Carla Missera ha pronunciato una sentenza di condanna a 5 anni e 6 mesi di reclusione e 800 euro di multa per Nardini, 3 anni e 4 mesi più 400 euro di multa per la Battistella. Non convinti del responso in primo grado arrivato nel 2006, entrambi hanno fatto ricorso alla Corte d’appello di Trieste. È in questa sede che il collegio giudicante presieduto da Fabrizio Rigo ha respinto l’appello della Battistella, ma ha riformato la sentenza nei confronti di Nardini, assistito dal legale Massimo Cescutti, condannandolo a pena di 3 anni e 10 mesi di reclusione e 500 euro di multa.

LA DIFESA – Il titolare del principale accusato ha annunciato il ricorso in Cassazione:

«Abbiamo già presentato ricorso in Cassazione» anticipa il difensore di Nardini, l’avvocato Massimo Cescutti, nonostante lo “sconto” di pena riconosciuto al suo assistito eccependo «l’illogicità della motivazione». Non è escluso che la vicenda possa aver avuto contorni più estesi visto che a carico di Nardini pendeva anche l’accusa di estorsione nei confronti di un altro cliente del centro, ma in questo caso è intervenuta la prescrizione.

 

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