Quante medaglie ha vinto davvero l’Italia?

Una medaglia alle olimpiadi è sempre un premio ambito. Ma bisognerebbe chiedersi, scrivono dal Guardian, quante medaglie tutto sommato un paese possa dire di aver vinto. Un peso “ponderato” del successo olimpico, tarato con la massima precisione possibile sulle caratteristiche del paese rilevanti per qualificare la sua potenza sportiva. Un team di statistici ha collaborato con i giornalisti del Guardian per creare un medagliere “effettivo” delle olimpiadi 2012.

 

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MEDAGLIERE PONDERATO – Perché come dicevamo sono tanti i fattori da prendere in considerazione quando ci si chiede, esattamente, quante medaglie un campione possa dire di aver vinto, quanti blasoni un paese possa affermare di poter vantare.

Perché i giganti delle Olimpiadi sono noti – Cina, Usa, Russia, Australia, Regno Unito – ma è anche vero che per questi paesi vincere è più facile. Una popolazione maggiore da cui pescare, un bacino di atleti più ampio da cui scegliere: risorse economiche, strutture e infrastrutture più favorevoli per la creazione di una comunità di sportivi pronti alla medaglia. Perciò, scrivono gli statistici dell’Imperial College, la domanda sta in piedi eccome: quante medaglie un paese può dire di aver “veramente” vinto?

ITALIA – Prendiamo l’Italia: con due ori, quattro argenti e due bronzi, si qualifica quinta nel medagliere generale. Ma prendendo in considerazione la sua popolazione, questi successi vanno ridimensionati perché per l’Italia è “più facile” vincere queste medaglie: secondo i calcoli del Guardian, così, salta fuori che l’Italia ha vinto 4 medaglie complessive, di cui un oro, 3,3 argenti e 0,7 bronzi. Ancora “peggiore” la situazione se rapportata al Prodotto Interno Lordo del nostro paese, nazione ricca e che per questo deve venir penalizzata nei calcoli rispetto a situazioni meno abbienti e che, per questo, meritano una ponderazione più favorevole per ogni medaglia. Con riferimento alla ricchezza nazionale i calcoli andrebbero a dimostrare che l’Italia non avrebbe vinto nemmeno una medaglia, fermandosi ad uno 0,7 composto da qualche puntino di oro (0,3), una buona parte argentata (1,3) e un puntino di bronzo (0,1).

PARAMETRI DI SCELTA – Il leader del gruppo di studio che ha elaborato questo medagliere ponderato, Christoforos Anagnostopoulos: “Quel che facciamo è esprimere i risultati in maniera ponderata. Mentre i giochi vanno avanti, per ogni medaglia (Bronzo/Argento/Oro), redistribuiamo le medaglie che sono state già vinte, prendendo in considerazione la popolazione del paese: per un piccolo paese, una medaglia varrà più che per un paese più grande, e potrebbe anche finire per valerne 2 o 3, dove i paesi più grandi invece “perdono” alcune delle loro medaglie per correggere il vantaggio guadagnato grazie alla loro maggior popolazione”, dice Anagnostopoulos. Analogamente per il Prodotto Interno Lordo, esso è “un fattore” che può, in qualche modo, spiegare la performance dei vari paesi. Il nuovo medagliere è in un certo senso sconvolto: “Ad esempio Cuba diventa, stando alle medaglie del 2008, la prima nazione al mondo con 24 medaglie ma una piccola popolazione e un piccolo Pil. Non tutte le superpotenze sono bandite, ma alcune lo sono: Australia, Cina e Russia rimangono nella top 20, mentre il Regno Unito e gli Stati Uniti non sono più inseriti”.

 

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