Saranno 250 i milioni messi a disposizione delle competenze digitali degli italiani

Ecco cosa prevede il DL Pnrr

28/10/2021 di Redazione

Un vero e proprio prodotto interno digital. È l’orizzonte che si prospetta per le competenze digitali degli italiani, nella cornice del decreto legge che andrà a inquadrare i provvedimenti sul Pnrr. «Con uno stanziamento di 250 milioni di euro – fanno sapere dal Ministero per l’Innovazione e la Transizione digitale -, si mettono in campo iniziative di formazione digitale e per il superamento del digital divide. L’obiettivo è quello di raggiungere il target previsto dall’Europa, con il 70% di cittadini digitalmente abili entro il 2026».

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Competenze digitali degli italiani, il piano del MITD

Occorre senza dubbio, stando alla previsione del ministro Vittorio Colao, inquadrare meglio le zone in cui le competenze digitali degli italiani sono più deboli, eliminando – per quanto possibile – il digital divide. Ma i 250 milioni saranno senza dubbio necessari anche per migliorare la qualità dei servizi e per mettere a regime il sistema della sicurezza dei dati italiani della Pubblica Amministrazione (un passaggio decisivo verso il più grande progetto del cloud della PA).

Lo stanziamento economico prevede anche la concertazione con altri apparati istituzionali. Il MITD, ad esempio, lavorerà fianco a fianco con il ministero dell’Interno per la gestione, completamente in digitale, dell’anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR). Il sistema d’accesso sarà sempre subordinato all’identità digitale dello SPID e della carta d’identità elettronica, ma permetterà ai comuni – e, allo stesso tempo, ai residenti – di poter beneficiare di tempi più ristretti nella gestione dei dati personali.

«Il provvedimento – dicono dal ministero – non riguarda solo i cittadini, ma anche le imprese: nel decreto è infatti prevista una norma che consente a queste ultime di acquisire le certificazioni necessarie per le proprie attività attraverso un’unica piattaforma. Questa funzionalità agevola l’interoperabilità e lo scambio di informazioni tra le pubbliche amministrazioni ed è un servizio telematico per il collegamento alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND)».

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