Le intercettazioni hard delle ministre di Berlusconi

In un articolo a firma di Fabrizio D’Esposito, già al Riformista, sul Fatto di ieri ritorna la storia delle intercettazioni hard delle tre ministre che parlano del sesso con Berlusconi.

…anche Mariastella Gelmini e Michela Vittoria Brambilla. Le tre ministre protagoniste dell’estate del 2008, quando comincia a montare l’onda degli scandali a luci rosse dell’a l l o ra premier, ossessionato e logorato dalla sua satiriasi. La parabola di Forza Gnocca ha tante zone d’ombra e riguardano tutte il livello politico del bunga bunga. Come il mistero delle intercettazioni hard sulle tre ministre citate: una a Milano e cinque a Napoli, mai uscite.

 

Oggi però sul Fatto, nella rubrica delle lettere, si dice tutt’altro:

Ieri nell’articolo su Nicole Minetti “capro espiatorio di Forza Gnocca” abbiamo accennato al mistero delle presunte intercettazioni hard su tre ministre del governo Berlusconi. Un mistero appunto, basato su voci e indiscrezioni fatte girare per quattro anni. Se ne desume che quelle intercettazioni non esistano.

Ecco, se ne desume. Di quelle intercettazioni D’Esposito sul Riformista parlò per due anni in corrispondenza con gli altri scandali (questi veri) che hanno coinvolto il Cavaliere, dettagliandone anche il contenuto (le capacità amatorie e le dimensioni del pene del premier). Oggi, meglio tardi che mai, l’ammissione: non esistono. Esattamente come si scrisse, tra gli altri, qui ad esempio il 23 novembre del 2010 (l’articolo). Per tutti quelli che all’epoca insultarono e dileggiarono in quanto “loro sapevano”, come Pasolini: tranquilli, scuse accettate. Anche se non sono mai arrivate.

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