Essere trans a cinque anni

Kathryn ha sempre detto di essere in realtà un maschio, da quando aveva due anni. E a quattro i suoi genitori si sono arresi: la figlia è diventata un figlio chiamato Tyler.

I DUBBI – La vicenda del piccolo transgender, che oggi ha 5 anni, viene raccontata oggi dal Washington Post e apre molti interrogativi, sulle scelte a cui vengono e verranno chiamati i genitori. Oggi si tratta di un nome, vestiti e giocattoli diversi. Al momento della pubertà bisognerà decidere invece se avviare un trattamento medico in vista del cambiamento di sesso.

 

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LA PATOLOGIA – Tyler e i suoi genitori Jean e Stephen vivono in una cittadina del Maryland. Ci sono voluti due anni per capire che la piccola Kathryn non era un maschiaccio, ma che il suo rifiuto totale dell’identità femminile era un problema più profondo. E quello che la madre, e poi il padre, avevano già intuito, è stato confermato da uno specialista: la bambina soffre di “disforia di genere”, ovvero s’identifica con l’altro sesso rifiutando quello anagrafico.

IL MASCHIETTO – Ai genitori è stato raccomandato di trattarla come un maschio. E così è avvenuto. Tyler si veste da maschio, gioca da maschio, viene nominato al maschile ed è molto felice della sua nuova identità. Parenti, amici e conoscenti sono stati informati del cambiamento, così come la chiesa presbiteriana frequentata, che ha sostenuto i genitori. Per la scuola è  stato necessario scegliere un istituto privato.

 

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VERSO L’OPERAZIONE? – Ma i veri problemi sorgeranno attorno ai dieci anni quando Jean e Stephen dovranno decidere se somministrare a Tyler farmaci per bloccare lo sviluppo della pubertà, per poi proseguire a 15-16 con una terapia ormonale. Cio’ renderà Tyler sterile, ma renderà più facile una successiva operazione per il cambiamento di sesso. Scelte difficili per le quali al momento vi è una scarsa letteratura medica. Pochi sono infatti i casi per il quale il cambiamento di sesso e’ stato avviato con dei soggetti ancora minori.

LA STORIA DI ZACH – La storia di Kathryn – Tyler ricorda il caso speculare di una bimba inglese “intrappolata” in un corpo da maschio. Zach, questo il nome del bimbo, ha deciso all’età di tre anni di essere una femmina e ha cominciato a pretendere abiti e giochi femminili e a voler far crescere i capelli. Il servizio sanitario nazionale britannico (NHS) gli riconosce un disturbo nell’identità di genere e nella scuola materna che frequenta in Essex hanno provveduto ad attrezzare una toilette “neutra” oltre a quelle per maschietti e femminucce.

SONO ANCORA PICCOLI – Il caso di Zach non riuslta però isolato. Indipendentemente dalla storia di Kathryn solo in Gran Bretagna vengono registrati ogni anno fino a sei casi di “disturbo nell’identità di genere”, e data la giovanissima età, non è nemmeno detto che si tratti di un cambiamento irreversibile, molti dei soggetti ai quali è stato diagnosticato questo genere di “disordine” cambiano nuovamente idea attraversando le diverse fasi della crescita. Quindi anche Tyler potrà tornare ad essere Kathryn in futuro

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