Quello che vuole ricostruire il Titanic

Lui si chiama Clive Palmer, è australiano e ha intenzione di ricostruire il Titanic: davvero. Vuole realizzare una copia conforme del transatlantico White Star Line, perfetta tranne che per un dettaglio: non vuole che affondi. E certo, ci mancherebbe altro. Anche se, avverte, il rischio è sempre in agguato e quando vai per mare non si sa mai cosa ti può capitare.

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CI RISIAMO – “Certo, affonderà se ci fate un bel buco dentro”, dice, “ma sarà progettato come una nave moderna con tutta la tecnologia adatta ad evitare quest’esito”, dice Palmer. “Ma sì, se siete superstiziosi, non si sa mai cosa possa accadere”. E il Financial Review australiano, rilanciato dal Financial Times, a dare la notizia: “Palmer ha detto ai reporter a Brisbane che ha sta costruendo la copia del Titanic, il Titanic II, come tributo ai passeggeri e all’equipaggio del Titanic originale: “Questa gente ha prodotto qualcosa che è ancora meravigliosa e ricordata più di 100 anni dopo e vogliamo che quello spirito sopravviva per altri 100 anni”, dice.

 

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UN UOMO ECCENTRICO – Afferma che la nave sarà pronta a partire dall’Inghilterra al Nord America nel tardo 2016″. Ci sarà, scrive il comunicato stampa, “ogni briciolo di lusso a cui siamo abituati, proprio come nel Titanic originale, ma sì, certo, avrà tutta la tecnologia del 21mo secolo e tutti i dispositivi di navigazione e di sicurezza al posto giusto”. Palmer non è nuovo a curiose boutade: recentemente ha annunciato la sua candidatura alle politiche per i Liberali Nazionali lanciando una aperta sfida all’attuale ministro del Tesoro; ha creato una contro-nazionale di calcio perché quella australiana regolare non lo soddisfa e ha detto che la Cia finanziava Greenpeace per attivare campagne ambientaliste nel Queensland, suo stato natio, proprio alla vigilia delle elezioni.

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