Gradite un tè Lipton ai 29 pesticidi?

Greenpeace Cina torna all’attacco della Lipton, la multinazionale del tè che ha un posto da vero e proprio monopolista del mercato: in un dossier pubblicato proprio oggi e ripreso da Le Monde, il gruppo ambientalista denuncia la scarsa qualità e, anzi, la potenziale tossicità della produzione del tè nella Repubblica Popolare. Secondo le analisi, le foglie conterrebbero ben 29 pesticidi.

Guarda la gallery del tè ai pesticidi:

DIFFERENZE DI NORMATIVA – Il tè destinato al mercato dell’Unione Europea è sottoposto a strettissimi controlli; non così quello che si può vendere in Cina, che pretende standard igienico-sanitari ben più elastici. Così, dalle analisi sul mercato cinese, salta fuori che per l’elevata tossicità i quattro tipi di tè analizzati da Greenpeace non sarebbero vendibili nell’area europea. “Almeno tre dei composti analizzati contengono non meno di nove tipi di pesticidi – di cui sette non sono permessi nella Ue. Tracce di almeno tre sostanze attive di pesticidi proibiti in Cina sulle piante da tè sono state egualmente rilevate”, scrive le Monde: il tutto non fa che evidenziare la critica “situazione di mancato controllo sulla filiera di produzione”.

UNILEVER – La Lipton, è noto, è di proprietà della gigante universale dell’alimentazione, la Unilever, che contattata per un commento non si è affatto scomposta: “Entro il 2015 tutti i tè Lipton saranno certificati Rainforest Alliance, il che include criteri molto stretti riguardo i pesticidi; per quanto riguarda il prodotto cinese, arriveremo entro il 2012”. Per Greenpeace non basta: “Sono pesticidi largamente utilizzati. Il nostro obiettivo è far comprendere che non è sufficiente per le aziende coinvolte nascondersi dietro il fatto che i limiti massimi dei residui nei tè sono inferiori a quelli permessi dalle norme cinesi”. Primo perché quelle europee sono anche “trenta volte più stringenti”; secondo perché in ogni caso, il rapporto dimostra che l’uso di pesticidi è “imperante” nell’industria del tè. Il dossier Lipton è a disposizione dell’opinione pubblica.

 

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