De Falco candidato M5S, la rabbia dei parenti delle vittime della Concordia: «Capitan Sciacallo»

A sei anni esatti di distanza da quel 13 gennaio 2012, quando la Costa Concordia naufragò clamorosamente a pochi passi dall’Isola del Giglio, Gregorio De Falco – l’ex capitano di fregata, quello del «Salga a bordo, ca**o» rivolto a Francesco Schettino – può contare su un seggio blindato al Senato da parte del Movimento 5 Stelle. Si tratta di un candidato «esterno», esponente di quella società civile a cui i grillini si sono aperti in vista delle elezioni politiche 2018.

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GREGORIO DE FALCO, I CONTRARI ALLA SUA SCELTA

Eppure, quel Gregorio De Falco, che nei giorni immediatamente successivi al naufragio della Concordia era entrato nell’immaginario collettivo come «l’eroe buono», opposto al «cattivo e codardo» Schettino, oggi non sembra più tanto amato. Proprio a causa della sua clamorosa scelta di entrare in politica.

Su Facebook – come riportato da Il Giornale -, esistono ancora tanti gruppi chiusi in cui intervengono abitualmente i parenti delle vittime del naufragio della Concordia (che furono 32, tra passeggeri ed equipaggio) e in questi giorni sono inondati di commenti sulla candidatura di Gregorio De Falco. Alcuni di questi sono davvero impietosi: si va dalla definizione di «Capitan Sciacallo», alla parafrasi della sua frase più celebre (diventata su Facebook «Torni in Marina, ca**o»), passando per l’accusa «Sei diventato un eroe solo per una frase enfatizzata dai media».

Critica è anche la signora Marzia De Luigi, parente di una delle vittime del naufragio: «Macché eroico – dice a Il Giornale -. Questo De Falco vuole fare carriera politica sfruttando una tragedia immane». Ma sono tanti, in generale i commenti che si leggono sui social network e che puntano il dito contro la scelta di De Falco di candidarsi:

GREGORIO DE FALCO, LA DIFESA DELLA BASE M5S

Dall’altro lato, la base del Movimento 5 Stelle prende le difese del suo nuovo probabile rappresentante in Senato. Anzi, dai loro commenti sembra emergere con forza l’accostamento De Falco-M5S, Schettino-Pd. Una visione comunque poco lusinghiera di una tragedia che, per una sorta di similitudine senza senso, diventa l’immagine (triste) di una campagna elettorale dai toni sempre più aspri.

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