Adriano Celentano dà ragione a Francesco sull’errore di traduzione nel Padre nostro

09/12/2017 di Redazione

Adriano Celentano ha dato ragione a papa Francesco, rimarcando come anche per lui ci sia un errore di traduzione nel Padre nostro, la più diffusa preghiera cristiana. «Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,ma liberaci dal male. Amen».

Adriano Celentano spiega il Padre nostro

La preghiera è insegnata da Gesù nei Vangeli di Matteo e di Luca, seppure con versioni differenti, e in queste ultime settimane la traduzione italiana è tornata di attualità dopo che papa Francesco ha fatto notare un errore che non recepisce il senso corretto delle parole di Cristo. La frase contestata è «Non indurci in tentazione», che sembra assegnare a Gesù un impossibile ruolo di tentatore verso il peccato. Adriano Celentano ha scritto una lettera al Corriere della Sera in cui rimarca di condividere le parole del pontefice, e spiega come la formulazione italiana di Padre Nostro dovrebbe essere corretta. «Ha ragione il Papa quando dice che Dio non è un tentatore e che la frase tradotta dal Padre Nostro è sbagliata. Tant’è vero che se apriamo il Vangelo dell’ultima edizione a cura della Cei, noteremo che il problema era già stato affrontato sostituendo «Non indurci in tentazione» con la frase: «Non abbandonarci alla tentazione». Che però secondo il mio «parere-Rock» ancora non basta». Adriano Celentano rimarca come la traduzione giusta sia quella dei francesi, che recitano il Padre nostro con «Non lasciarci cadere nella tentazione». Il cantante invita a leggere tra le parole, per scoprire la strada che Gesù ci indica due mila anni dopo. «E se quando leggiamo stiamo attenti a quello che viene prima dell’ipotetico «sbaglio» e a quello che viene dopo, non possiamo non intendere che quel «Non indurci» rivolto a Dio, significa una cosa sola: «Signore, noi che per natura siamo indotti a peccare, a stuprare e a uccidere con ogni forma di violenza, FERMACI prima che anche l’Anima smarrisca la via…» quella via che segna l’unica direzione verso la felicità ETERNA!!!…Una gioia così grande di fronte alla quale nessun comune mortale è in grado di reggere. Il cuore si spezzerebbe. Per cui Gesù non ha sbagliato ma ha soltanto voluto dire che chi ci induce a peccare è uno solo: Satana, e tuttavia se noi insistiamo sulla via del baratro, Dio non si oppone».

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Adriano Celentano rimarca nella lettera al Corriere della Sera come il passaggio del Padre nostro che papa Francesco chiede di correggere è il più importante nella preghiera più diffusa della religione cristiana. «Ecco che allora quel «Non indurci» è solo una preghiera, forse la preghiera più importante detta con forza. «Tu Padre non ti opponi e ci lasci liberi, ma se noi te lo chiediamo e tu puoi farlo, non lasciarci cadere nella tentazione, non indurci in tentazione».

Foto copertina: ANSA/MATTEO BAZZI

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