Una bambina di undici anni incinta dopo i ripetuti stupri del vicino di casa di trentacinque anni

25/11/2017 di Redazione

Una bambina di undici è incinta, alla ventunesima settimana di gravidanza, dopo ripetuti stupri commessi dal vicino di casa. Il caso, sconvolgente, è avvenuto a Torino, nella periferia nord del capoluogo piemontese. L’uomo, di trentacinque anni, è stato immediatamente arrestato dopo che la piccola ha raccontato la sua storia. I genitori, di origini nigeriane come il suo stupratore, hanno portato la loro bambina all’ospedale Sant’Anna di Torino perché aveva una pancia troppo gonfia. La piccola non aveva però patologie legate allo stomaco, visto che il rigonfiamento era provocato dalla gravidanza in stadio ormai piuttosto avanzato.

 

Bambina nigeriana incinta a undici anni dopo continui stupri a Torino

Come gli esami hanno messo in evidenza, la bambina portava in grembo un feto ormai arrivato alla ventunesima settimana. I sanitari hanno immediatamente allertato le autorità inquirenti, che hanno raccolto un racconto sconvolgente. La undicenne di origini nigeriana non sa neppure come si possano concepire i bambini, ma è rimasta incinta dopo continui stupri duranti per circa un anno. La piccola ha raccontato come sia stata spesso svegliata nel sonno dal vicino di casa che l’ospitava a casa sua per avere rapporti sessuali contro la sua volontà, a cui era costretta nonostante le sue lacrime. I genitori avevano una completa fiducia del loro connozionale, come rimarca anche la nota sulla misura cautelare adottata contro di lui.

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«Quel vicino che, come si legge nella misura cautelare depositata dal giudice Alessandra Pfiffner, «godeva della fiducia di tutta la famiglia». A tal punto da lasciare la ragazzina a dormire da lui. E lui la svegliava, per costringerla ad avere rapporti sessuali. Incurante dei suoi pianti, delle sue richieste, del suo sguardo spaventato, confuso», come riferisce La Stampa.  La piccola dormiva dal vicino di casa a Torino visto che i genitori spesso erano costretti ad assentarsi la notte per motivi di lavoro. Il padre è un operaio in fabbrica e fa spesso i turni notturni, mentre la madre pulisce i supermercati al mattino prima della loro apertura, e si alza prestissimo. «Non volevo che succedesse questa cosa, ma lui insisteva, non voleva smettere», ha raccontato la bimba. «Sono contenta se lo prendete», ha aggiunto alla polizia che ha raccolto il suo racconto tra le lacrime», spiega La Stampa.

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