L’insulto sessista alla consigliera su una scheda: «Irma la tr…». I colleghi dicono no alla perizia calligrafica

24/11/2017 di Redazione

Un consigliere comunale su una scheda per il voto segreto scrive un insulto sessista che riguarda una collega: «Irma la troia». È l’episodio accaduto lo scorso 14 novembre durante una seduta al Comune di Bari, che fa discutere e che è destinato a far discutere ancora per diversi giorni. La destinataria del messaggio volgare, la consigliera di opposizione Irma Melini, ha infatti deciso di dare battaglia per scoprire l’autore di quelle parole e ha trovato anche qualche alleato. Lei ha sporto denuncia e chiesto una perizia grafica. Il sindaco Antonio Decaro, ha deciso di sostenerla e ha sporto a sua volta una denuncia. La vicenda viene ricostruita oggi da Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano, con particolare attenzione al teatrino dei colleghi che non intendono collaborare alla ricostruzione dei fatti.

INSULTO SESSISTA A CONSIGLIERA, 15 COLLEGHI SU 22 DICONO NO A PERIZIA GRAFICA

Sono 15 i consiglieri che non intendono sottoporsi ad alcuna perizia calligrafica, contrariamente a quanto avevano lasciato intendere in un primo momento. Dopo l’accaduto la Melini aveva ricevuto un messaggio di solidarietà formale dai colleghi, che si dicevano disposti a predisporre una perizia grafica. Avevano indetto una conferenza stampa con sorteggio del perito di parte del Comune tra i nomi presenti negli elenchi pubblici. Il giorno della conferenza però, la maggioranza dei consiglieri ha fatto sapere di aver cambiato idea, visto che era stata presentata denuncia e che la perizia del Comune era diventata – dicevano – superflua. È proseguito un braccio di ferro, con un sorteggio che è stato poi effettuato (sfortunatamente è stato pescato il nome di una professionista deceduta) e con il venir meno della collaborazione dei colleghi. Solo 7 consiglieri comunali si sono detti disponibili ad essere sottoposti ad una perizia: tre del centrodestra e altri  quattro. Gli altri 15, tra loro i rappresentanti del M5S e quasi tutti quelli del Pd, hanno deciso di prendere tempo. «Sono all’opposizione, sono una che lavora per la politica anche il sabato e la domenica e sono una donna, essere una donna rende tutto più complicato, c’è un clima irrespirabile intorno a me», dice oggi la consigliera al Fatto Quotidiano. Unica certezza sull’insulto, al momento, è la grafia tonda e pulita. «Spero non si tratti di una donna, non sarebbe più grave, ma più triste».

(Immagine dal profilo Facebook di Irma Melini)

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