Daniele Piervincenzi: «Dopo l’aggressione di Spada temo per la mia famiglia»

22/11/2017 di Redazione

«Temo ritorsioni nei miei confronti da parte degli Spada e ho paura per la mia incolumità e per quella dei miei famigliari». Queste le parole del giornalista Daniele Piervincenzi, sentito a sommarie informazioni il 13 novembre, in merito all’aggressione da parte di Roberto Spada a Ostia lo scorso 7 novembre. Spada ha aggredito sia lui che il videomaker della trasmissione ‘Nemo’ Edoardo Anselmi.

“DURANTE L’AGGRESSIONE SENTII TAPPARELLE ABBASSARSI”

«Non so quante persone abbiano assistito all’aggressione ma sono sicuro che fossero più di dieci – è quanto emerge da uno stralcio del verbale, depositato al tribunale del Riesame, e ripreso oggi da Adnkronos – Vi erano alcune persone affacciate alle finestre dei palazzi su via Forni che stavano osservando ciò che accadeva. Nessuno è intervenuto per aiutarci. Anzi, in particolare, ricordo che durante le fasi dell’aggressione ho udito il rumore di alcune tapparelle che venivano chiuse».

Il Riesame dovrà decidere sul ricorso presentato dalla difesa di Spada che ne chiede la scarcerazione. I pm invece si oppongono alla richiesta chiedendo la conferma delle misure per il quale il gip ha riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso.

Piervincenzi ha spiegato che subito dopo l’aggressione lui e Anselmi non si sono recati all’ospedale più vicino, il Grassi di Ostia, perché «abbiamo avuto paura che in quel momento restare lì non sarebbe stato per noi sicuro. Temevamo, infatti, non solo che qualche appartenente alla famiglia Spada potesse raggiungerci presso l’ospedale e farci del male, ma altresì che potessero rubarci la telecamera con i video che avevamo girato».

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