Il boss dei Casalesi Michele Zagaria attacca la fiction Rai e tenta il suicidio

15/11/2017 di Redazione

Il boss dei Casalesi Michele Zagaria ha tentato il suicidio. È quanto racconta oggi il sito del quotidiano Il Mattino di Napoli in un breve articolo a firma di Leandro Del Gaudio. Il capo clan arrestato nel dicembre 2011 a Casapesenna (Caserta), e attualmente detenuto al 41 bis nel carcere di Opera (Milano), ha provato a strangolarsi con il filo del telefono attraverso il quale era in contatto con un’aula di Tribunale a Napoli. Il boss sarebbe caduto al suolo e poi il processo sospeso.

ZAGARIA CONTRO LA FICTION RAI ‘SOTTO COPERTURA’ E TENTA IL SUICIDIO

Prendendo la parola Zagaria ha prima attaccato la Rai e la fiction «Sotto copertura» ispirata alla sua storia criminale e alla sua cattura (in onda a ottobre e dicembre in quattro puntate), ed è poi arrivato a tentare anche il suicidio. Eccolo Michele Zagaria, il boss dei casalesi, l’irriducibile noto come «capa storta», direttamente dal carcere di opera dove è recluso al 41 bis. Il boss è stato anche interrotto dal presidente Provitera. «Non possiamo fare un’altra fiction in aula», ha detto il giudice della quarta assise. Poi il tentativo di gesto estremo.

Zagaria nei giorni scorsi ha incaricato i suoi avvocati di chiedere 100mila euro di risarcimento, da devolvere in beneficenza, come corrispettivo per i danni alla sua immagine causati dalla fiction.  legale Sartoris Lettieri «a nome e per conto di Michele Zagaria e della sua famiglia» per segnalare «inesattezze e falsità che i nostri assistiti hanno già evidenziato ai vertici della Lux Vide e della stessa Rai». I legali con una lettera inviata alla stampa hanno fatto sapere che «ciò che viene narrato non è assolutamente realistico e molti sono i particolari inventati dagli sceneggiatori», «uno fra tutti, e forse il più grave, quello che dipinge Michele Zagaria come un uomo attratto sessualmente dalla giovane figlia della famiglia che per anni lo ha ospitato: cosa che ha profondamente offeso e disgustato il nostro assistito».

(Foto: ANSA / CESARE ABBATE)

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