Un po’ di chiarezza nella storia del cacciatore che ha ucciso il leopardo delle nevi

07/11/2017 di Redazione

Da qualche giorno è diventata virale la foto del cacciatore americano Hossein Golabchi, che porta trionfalmente la carcassa di un leopardo delle nevi. A renderla così popolare è stata la petizione lanciata su Care2 dall’associazione animalista Tera International (Tiger Exotic Animal Ranger Awareness) per chiedere che il cacciatore statunitense e di origini iraniane venga assicurato alla giustizia e punito per la sua azione illegale. Un appello diffuso simbolicamente nella giornata internazionale del leopardo delle nevi, il 23 ottobre, che in pochi giorni ha raccolto oltre 100mila firme in tutto il mondo.

«Non esiste nessuna parte dell’intero emisfero occidentale (e del resto del mondo) dove si permesso di andare in Asia centrale per dare la caccia al “un leopardo delle nevi” – si legge nel testo della petizione -. È illegale possedere parti del loro corpo o la loro bella pelliccia e importarli negli Stati Uniti è un reato federale».

LA FOTO DEL LEOPARDO DELLE NEVI È VECCHIA, MA PER ALCUNI GIORNALI L’ANIMALE È STATO UCCISO QUESTO AUTUNNO

La mobilitazione generata dalla petizione è giusta e doverosa, anche se un po’ tardiva: la foto di Hossein Golabchi con il leopardo delle nevi risale almeno al 2008, come ha spiegato il sito di debunking Butac. In quell’anno il celebre appassionato di arte venatoria (nella vita è un imprenditore) aveva pubblicato anche un libro “Obsessed!”, dedicato proprio alla caccia. Nel testo dell’appello lanciato da Tera International non è menzionato un riferimento temporale della foto, ma dagli articoli comparsi su alcuni giornali (anche italiani) si deduce che lo scatto è molto recente, successivo sicuramente al settembre 2017. Ecco quanto riporta l’Huffington Post Italia:

Il leopardo delle nevi è stato dichiarato fuori pericolo di estinzione dalla IUCN solamente nel settembre 2017 e il cacciatore americano Hossein Golabchi (detto “Soudy) non ha perso l’occasione per cercarne uno in Asia Centrale e ucciderlo, scattarsi una foto con la belva senza vita sulle spalle e diffondere con orgoglio l’immagine. Il gesto non è piaciuto però a molti amanti degli animali e della natura e per questo è stata avviata una petizione per chiedere che l’uomo venga assicurato alla giustizia.

Il fatto che la foto del leopardo delle nevi morto sia in realtà vecchia rende la sua uccisione ancora più grave, dato che l’animale fino allo scorso settembre era considerato a rischio di estinzione (ora è considerato “vulnerabile”). Per gli animalisti di Tera International «non esistono leggi che pongano limiti temporali sui crimini internazionali contro la fauna selvatica», quindi sono fiduciosi che la petizione porti a qualche risultato.

 

 

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